Cronache

Covid, il contagio che spaventa: "Adesso colpisce i più giovani"

"Basta una settimana e tutto può ripartire": l'Istituto Superiore di Sanità lancia l'allarme invitando i giovani ad una "movida responsabile"

Covid, il contagio che spaventa: "Adesso colpisce i più giovani"

"Nel giro di sette giorni l’età media dei positivi al Covid è scesa da 47 a 43 anni". Così, l'Istituto Superio di Sanità (Iss) mette in guardia i più giovani dall'eventualità, tutt'altro che remota a quanto pare, di innescare una nuova ondata di contagi tra gli under 50.

Che sia per effetto della movida o per motivi altri, i dati relativi alla progressione della pandemia in Italia sono inequivocabili: l'età media dei positivi al nuovo coronavirus è in calo arrivando, specie nelle ultime settimane, a coinvolgere persone di 43 anni. Un balzo significativo rispetto ai mesi precedenti che, se non predice di certo l'Apocalisse, apre a scenari di rinnovata allerta dopo un momento di relativa quiete. "La situazione attuale è complessivamente positiva, - spiega Patrizio Pezzotti dell'Iss in una intervista rilasciata all'HuffPost - con una buona risposta del servizio sanitario nel controllare i focolai. Ma la preoccupazione è sulla tenuta del senso di responsabilità dei cittadini. Senza voler fare inutili e dannosi allarmismi bisogna rendersi conto che basta una settimana e riparte tutto”.

Coordinatore, insieme a Paola Stefanelli, del sistema di sorveglianza integrata Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità, l'esperto si rivolge soprattutto ai più giovani, immortalati in foto e filmati di movida, spesso senza mascherina e a distanza ravvicinata l'uno dagli altri. Una condotta che potrebbe rivelarsi dannosa in previsione delle imminenti vacanze per molti italiani. "Nel giro di sette giorni l’età media dei positivi è scesa da 47 a 43 anni” spiegano dall’Istituto Superiore di Sanità che nell’ultimo report pubblicato il 17 luglio (dati raccolti tra il 6 e il 12 luglio) ha evidenziato come in quasi tutte le Regioni sono stati registrati nuovi casi di infezione.

Complice del nuovo andamento, da scagionare il più velocemente possibile, è l'esplosione dei focolai di importazione: "Il trend registra un abbassamento dell’età media dei contagiati al quale contribuisce anche la percentuale, che sta diventando importante, dei casi di contagio di importazione”, spiega Pezzotti.

Tuttavia, la diminuzione dell'età media dei contagiati non indica un nuovo ciclo epidemico "non vuol dire necessariamente che tra i più giovani l’infezione sia più diffusa rispetto a prima. - chiarisce il ricercatore - Oggi riusciamo a evitare la trasmissione tra over 50 e anziani per una maggiore capacità organizzativa delle strutture sanitarie e per il fatto che queste persone si espongono meno all’infezione, osservando comportamenti meno rischiosi. Comportamenti meno adeguati e rispettosi dell’attenzione che richiede la situazione li vediamo nei più giovani. che dovrebbero capire che proteggere sé stessi significa proteggere i loro genitori, i loro nonni e l’1% degli amici che hanno comorbilità dal rischio di infettarsi”.

L'invito è quello a una ''movida responsabile", ovvero, nel rispetto delle misure anticontagio. "Chi si mette alla guida dopo aver bevuto alcol o consumato droghe o, per esempio, parla al cellulare oltre alla sua mette a rischio alla vita degli altri. Vale lo stesso per chi non rispetta il distanziamento fisico, non indossa la mascherina quando va fatto, non rispetta le regole che riducono la possibilità di trasmettere l’infezione ad altri - conclude l'esperto dell' Iss - Nella Covid come in tutte le malattie infettive i comportamenti preventivi sono importanti per sé e per gli altri. Non sono contro il contatto fisico ravvicinato e non vedo l’ora di tornare alla vita di prima, ma credo si possa divertirsi anche rispettando le regole. È una questione di responsabilità collettiva, i giovani devono avere una consapevolezza maggiore del fatto che vivono in comunità e i loro comportamenti hanno conseguenze sulle vite altrui.

Pensiamo anche agli altri”.

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