Ora l'ambasciatore russo apre alla visita di papa Francesco a Mosca

La vicepremier ucraina apprezza gli sforzi del Pontefice come mediatore ma vorrebbe che venisse ascoltata la loro voce

Ora l'ambasciatore russo apre alla visita di papa Francesco a Mosca

L'apertura di papa Francesco ad un viaggio a Mosca per un colloquio con Vladimir Putin inizia a produrre i primi effetti.

La vicepremier ucraina ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera attraverso cui ha manifestato condivisione del tentativo del Santo Padre di porsi come mediatore: "Saremmo ben contenti se il Papa aiutasse i colloqui tra noi e la Russia. Prima, però, dovrebbe ascoltare le nostre ragioni di vittime aggredite", ha fatto presente Iryna Vereshchuk.

L'Ucraina, con ogni probabilità, vorrebbe prima che Jorge Mario Bergoglio visitasse Kiev, dove peraltro Francesco potrebbe effettivamente recarsi come ha ribadito di recente il segretario di Stato Pietro Parolin. Ma poi la Vereshchuk ha continuato, ricordando come il Papa abbia piena facoltà di azione: "Il Papa - ha proseguito - è un leader indipendente, una delle personalità più rilevanti sulla scena mondiale e non sta certo a noi dire cosa dovrebbe fare. Io posso unicamente sperare che abbia informazioni aggiornate e obbiettive sulla situazione nel nostro Paese. E auguro con tutto il cuore che possa sentire con attenzione la nostra voce", ha chiosato sul punto.

C'è stata anche una reazione da parte della Russia: "In qualsiasi situazione internazionale, il dialogo con il Papa è importante per Mosca. E il Pontefice è sempre un gradito, desiderato, interlocutore", ha fatto presente Aleksandr Avdeev, che è l'ambasciatore russo presso la Santa Sede, ossia l'uomo cui l'ex arcivescovo di Buenos Aires si è rivolto poco dopo l'innesco del conflitto per chiedere le ragioni e domandare di porre un immediato freno alla guerra. La presa di posizione è stata rilasciata a Ria Novosti.

Insomma, le parole del vescovo di Roma sullla volontà di incontrare Putin hanno fatto breccia. Per la parte ucraina, però, sembrano essere essenziali soprattutto altri tipi di azioni, ossia gli embarghi e lo stop alle forniture di gas. Ma in relazione alla manifesta volontà del pontefice argentino non circola soltanto entusiamo o condivisione: c'è anche chi ritiene che Vladimir Putin non abbia alcuna intenzione di assecondare un percorso di pace.

"Un messaggio significativo quello del Santo Padre.

Peccato però che Putin sia sordo non solo alla nobile richiesta di Bergoglio ma anche alla voce della sua stessa coscienza. Coscienza? Ho citato qualcosa che non esiste...", ha subito reagito l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, così come ripercorso dalla fonte sopracitata.

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