Cronache

Ora il Pd litiga pure sui bagni per i cani costati 180mila euro

A Merano (Bolzano) si sperimenta "Bobinet", un moderno servizio igienico per gli amici a quattro zampe. Finanziato coi soldi della Provincia, divide i democratici

Ora il Pd litiga pure sui bagni per i cani costati 180mila euro

Quando era uscita la notizia del "Bobinet", il bagno pubblico per i cani" a Merano (Bolzano), qualcuno aveva sorriso. La maggior parte, però, ne aveva capito l'importanza: evitare gli spiacevolissimi lasciti dei cani sui marciapiedi e la maleducazione dei padroni (che non li raccolgono). Nessuno avrebbe potuto immaginare che dalla popò dei cani potesse nascere una battaglia politica. Invece è accaduto anche questo...

Il prototipo di questo bagno per animali è stato realizzato: consiste in un gabbiotto, abbastanza ampio, in grado di ospitare i cani e di raccogliere i loro bisogni in modo ecologico e sicuro. Per metterlo a punto la Provincia autonoma di Bolzano ha dato un cospicuo finanziamento (si parla di 180mila euro). Il progetto Bobinet, nel complesso, pare sia costato circa 300mila euro. La produzione in serie costerà complessivamente 20-25 mila euro.

La polemica politica è nata proprio per la somma stanziata dalla Provincia. Facile, in tempi di crisi come questo, polemizzare per una simile somma spesa per i bisogni dei cani. L'assessore all'Innovazione, Roberto Bizzo (Pd), ha difeso l'iniziativa spiegando che è stata approvata (da un comitato di "valutatori esterni") in base a un bando del 2010 che premiava l'innovazione e la sostenibilità imprenditoriale. Poteva trattarsi di qualunque cosa, non necessariamente di un gabinetto per animali. Nessuno scandalo, quindi, e nessun accostamento agli sprechi della Casta, tuona l'assessore. Ma nello stesso Pd c'è chi pensa il contrario. La consigliera comunale Vanda Carbone, segretaria cittadina del partito di Bersani, storce la bocca: "Siamo a dir poco perplessi, come lo sono i cittadini".

Insomma, oltre ai temi più importanti al centro dell'agenda politica nazionale, dalle riforme del lavoro a quelle elettorali, i democratici trovano il modo di dividersi addirittura sulle deiezioni dei cani.

 

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