L'odore nauseabondo ti assale ben prima di arrivare alle mura etrusche di Orbetello. La gente di qui e i turisti abituali di solito non ci fanno molto caso, perche spesso d'estate le alghe fanno questi scherzi. Ma stavolta è odore di putrefazione. La laguna di Levante è morta, anche se ormai è stata ripulita delle tonnellate di pesce che il caldo torrido ha soffocato, privandolo dell'ossigeno. Il piccolo comune della Maremma, a sud della provincia di Grosseto, quasi al confine con il Lazio, è tra i più caldi del Mediterraneo, temperature registrate solo in Libia ed Egitto.
Di fronte al disastro, però, i pescatori hanno deciso di organizzarsi e non arrendersi. «La laguna di Ponente è viva - garantisce Pierluigi Piro, presidente della cooperativa - orate e spigole, cefali e anguille si pescano regolarmente. Tutto pesce sano, di qualità, certificato. Non c'è nessun inquinamento. Anche negli allevamenti gli impianti ossigenatori hanno sempre fatto il loro lavoro.Ora quello che temiamo di più è il danno di immagine, il diffondersi di una psicosi ingiustificata tra la gente».
Quello che non ha fatto la crisi economica, rischia di farlo il caldo record. E si teme una fuga dei turisti, disdette ci sono già state negli alberghi, come il calo di affluenza nei ristoranti e ai mercati del pesce. Ma è partito un tam tam di solidarietà giunto fino in America. Sono in arrivo vagoni di muggine dalla Florida, per rimpiazzare quello perso ed essere lavorato ad Orbetello.L'artefice è Mattew Battaglia, imprenditore texano che vive per metà dell'anno in Maremma, dove la sua azienda produce olio. Sta perfezionando un accordo con i pescatori della baia di Apalachicola, a nord della Florida, pronti ad inviare il loro pesce ai fratelli toscani. «Una specie di gemellaggio economico - sorride Mattew - con gente che in America da otto generazioni vive di pesca e capisce bene certi drammi. Lunedì dovrei avere l'ok definitivo».
Il piano di rilancio dei pescatori di Orbetello prevede tante iniziative. Ci saranno giornate di pesca con la canna e degustazioni serali con il conduttore tv Carlo Conti e altri personaggi noti. Il vignettista Staino sarà oggi a Orbetello per definire lo slogan che metterà su una maglietta disegnata per l'occasione. Il senso è: ripartire. E poi ci sono i cuochi toscani della alleanza Slow Food, che vogliono aiutare con una cena e la creazione di un nuov piatto di pesce della laguna. E i grandi supermercati sono disponibili ad acquistare tutto il prodotto rimasto in magazzino.
I giovani del luogo, poi, organizzano feste, degustazioni e iniziative culturali per aiutare i pescatori.
Nel palazzo rosa del Comune, sul corso, il sindaco Monica Paffetti passa da una riunione all'altra per fronteggiarel'emergenza. «Negli ultimi giorni - dice - non ci sono state nuove morìe di pesce. Il livello dell'ossigeno in laguna è migliorato a Ponente, anche se a Levante ormai è morto il 95 per cento del pesce. Problemi di balneazione non ce ne sono.Il mare non è interessato».
Verso Porto Ercole, sulla lunga spiaggia della Feniglia protetta dalla pineta dove Caravaggio andò a morire, i turisti fanno il bagno nell'acqua limpida e calda che non comunica con la laguna. È sull'altra spiaggia, quella della Giannella che guarda verso Nord, a Porto Santo Stefano, che la gente guarda con sospetto l'acqua torbida vicino al canale che collega con la zona lagunare.
«Ma l'allarmismo è ingiustificato - assicura l' imprenditore ittico Maurizio Manno -.
Le analisi dicono che non c'è alcuna contaminazione. Però al mio allevamento sulla Giannella con la vendita diretta di pesce perdiamo 3mila euro al giorno e la gente teme anche di andare al ristorante, quando nel mio c'è pesce di mare. Come si fa a spiegarglielo?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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