Orlando contro Salvini: "Stavolta vada a processo"

Sull'indagine ai danni del ministro dell'interno Matteo Salvini è intervenuto il sindaco di Palermo. "Spero non sia tentato dal sottrarsi ancora una volta al giudizio della Magistratura con l'odioso ricorso all'immunità parlamentare".

Orlando contro Salvini: "Stavolta vada a processo"

Quando si tratta di mandarle a dire, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando non si sottrae mai, soprattutto se il tema è quello delicato dei migranti. "L'Italia ha la fortuna di avere una Costituzione pensata e scritta da uomini e donne che avevano quale proprio faro la tutela dei diritti umani, dei diritti di tutti e di tutte di fronte alla violenza e alla prepotenza che a volte può venire anche dalle Istituzioni - dice il primo cittadino -. L'Italia ha la fortuna di avere un sistema giudiziario che nel suo complesso riesce a garantire indipendenza di giudizio e riesce a resistere, come ha resistito molte volte, ad attacchi e violenze di ogni tipo provenienti anche dal Governo del Paese".

Uno scontro politico a distanza che va avanti da mesi. Da un lato i porti aperti del sindaco di Palermo, dall'altra la ferma volontà di Salvini di tutelare i confini italiani. Una querelle politica che è sfociata dopo il ritardato sbarco dei profughi della Sea Watch, in un altro affondo. "Credo che queste garanzie, che valgono anche per il cittadino Matteo Salvini, siano sufficienti affinché lo stesso non sia tentato dal sottrarsi ancora una volta al giudizio della magistratura con l'odioso ricorso all'immunità parlamentare per le vicende del tardato sbarco dei profughi dalla Sea Watch. Di fronte alla contestazione di reati gravi, attribuiti ad un Ministro e che vedono coinvolti anche minori, la fuga dal confronto giudiziario suonerebbe molto come ammissione di colpevolezza".

Orlando sul tema è stato chiaro più di una volta: "Palermo è una città accogliente", sarà per la storia millenaria di una terra abituata alle dominazioni, sarà per i confini labili e il senso di immedesimazione di un'isola che ha visto tanta sofferenza e dolore. Eppure lo scontro oggi ha superato qualunque confine. "Missione compiuta. Posso pure morire felice - ha detto Orlando sul palco del teatro Massimo -. Palermo è una città aperta. Mi considerano eversivo, ma eversivo è chi non accoglie. Io aspetto ancora che qualcuno mi denunci perché concedo la residenza anagrafica ai migranti, ma il cambiamento non si ferma".

In mezzo a questa querelle politica, ci sono loro: i palermitani. Cittadini di una città tanto bella, quanto difficile da amministrare. Una città che ha fatto dell'accoglienza il proprio punto forte, ma chiede anche il rispetto delle regole.

Orlando in più di un'occasione l'ha definita la più mediorientale delle città europee e la più sicura, grazie proprio al terzo settore. Una definizione che ai palermitani non piace e che rivendicano il loro ruolo strategico nel mediterraneo.

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