Ostia, il Papa sfida i clan: adesso basta prepotenze

"Abbattete i muri di indifferenza, omertà e prepotenza. Serve legalità". Parole che penetrano nelle "inferriate dei soprusi" di cui Ostia, da tempo, è vittima

Ostia, il Papa sfida i clan: adesso basta prepotenze

"Abbattete i muri di indifferenza, omertà e prepotenza. Serve legalità". Parole che penetrano nelle "inferriate dei soprusi" di cui Ostia, da tempo, è vittima. Papa Francesco oggi è stato in un luogo simbolo di Roma, il litorale, teatro di faide, ritorsioni e violenze. Coerentemente con il suo messaggio pastorale, Bergoglio ha voluto portare la Chiesa nelle periferie celebrando nel X Municipio della Capitale la messa del Corpus Domini. Inequivocabili le sue parole nell'omelia: "Il Signore ci chiama anche oggi a preparare il suo arrivo", "anche in questa città, il cui nome - Ostia - richiama proprio l'ingresso, la porta. Signore, quali porte vuoi che ti apriamo qui? Quali cancelli ci chiami a spalancare, quali chiusure dobbiamo superare? Gesù desidera che siano abbattuti i muri dell'indifferenza e dell'omertà, divelte le inferriate dei soprusi e delle prepotenze, aperte le vie della giustizia, del decoro e della legalità".

Bergoglio ha voluto incoraggiare chi lotta quotidianamente per garantire la legalità e ha esortato i fedeli a "prendere il largo senza paura". "L'ampio lido di questa città - ha sottolineato il Santo Padre - richiama alla bellezza di aprirsi e prendere il largo nella vita. Ma per far questo occorre sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell'oppressione". E così come Ostia non deve essere lasciata sola, neanche le persone più povere e bisognose. "Gesù - ha rimarcato - non predilige luoghi esclusivi ed escludenti. Egli ricerca posti non raggiunti dall'amore, non toccati dalla speranza. In quei luoghi scomodi desidera andare e chiede a noi di fargli i preparativi. Quante persone sono prive di un posto dignitoso per vivere e del cibo da mangiare! Ma tutti conosciamo delle persone sole, sofferenti, bisognose: sono tabernacoli abbandonati".

Intanto il 6 giugno inizierà il processo nell'aula bunker di Rebibbia nei confronti di 27 imputati ritenuti, tra componenti e semplici affiliati, appartenenti al clan degli Spada che sul litorale da alcuni anni ormai hanno preso il posto che fu dei Triassi e dei Fasciani. Tutti sono accusato di associazione mafiosa.

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