Il cardinale Konrad Krajewski, elemosioniere pontificio balzato alle cronache per via della vicenda del "contatore", non sta adempiendo alla sua promessa di pagamento delle bollette del palazzo occupato nella capitale. Questo è quello che, stando ad almeno due fonti, sta emergendo in queste ore. Il precedente, quello del riallaccio della elettricità, era stato condito da una serie di affermazioni fatte dallo stesso porporato polacco: "Da questo momento, da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c’ è problema". E c'era anche una cifra specifica che veniva riportata: 300mila euro. Ma l'esponente del Conclave della Chiesa cattolica si sarebbe limitato solo al gesto dello sblocco. Il blitz sarebbe dunque rimasto un caso isolato, con buona pace di coloro che aspettavano che uno dei cardinali più vicin a Jorge Mario Bergoglio intervenisse per regolare la situazione. Sappiamo quanto la vicenda sia stata dibattuta da un punto di vista politico: erano i tempi dello scontro dialettico attorno ai "porti aperti" e al tipo di gestione dell'accoglienza da dover assecondare.
Secondo quanto riportato da La Verità, però, la situazione dell'edificio che in questi giorni è stato individuato dalle "sardine" per un summit programmatico è rimasta quella dell'inizio della scorsa estate. E le bollette sono rimaste prive di coperture. Un assunto che trova conferma in un virgolettato de Il Messaggero, che è stato riportato a sua volta: "Nessuno ha pagato il maxi debito, ma soprattutto non è più possibile registrare i consumi elettrici mensili: il contatore, infatti, è stato blindato con una catena e ai tecnici di Acea viene impedito di visionare gli effettivi consumi". Vale comunque la pena sottolineare come sia possibile che il cardinale Konrad Krajewski si stia adoperando comunque affinché il tutto venga regolarizzato. Ma per ora non esistono le condizioni per poterlo affermare con certezza. Anzi, tutti gli indizi ventilati portano da un'altra parte. Vedremo se dal Vaticano arriveranno comunicazioni in merito. Di certo c'è come le "sardine" abbiano optato proprio per quello spazio in seguito alla manifestazione romana. Una scelta che chiarisce quale siano le istanze di base cavalcate dal movimentismo giovanile che si oppone al presunto populismo sovranista di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il cardinale "dei poveri" - così com'era stato ribattezzato - non ha per adesso commentato queste notizie di stampa.
A Santa Croce in Gerusalemme - dov'è situtato lo spazio in questione - dimorano quasi 500 persone. Le stesse di cui Krajewski si era voluto occupare a maggio scorso.
Possibile si sia trattato solo di qualcosa di simbolico? In quella zona di Roma, secondo la pastorale odierna, è rintracciabile una periferia economico-esistenziale. Questo è il modo con cui il Santo Padre definisce spesso contesti di quella tipologia. Ma è una periferia economico-esistenziale che, oltre ad essere stata visitata dalle "sardine", sembra destinata a rimanere tale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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