Claudia Pandolfi non mette il proprio nome e cognome sotto "Dissenso comune", la lettera firmata da oltre cento attrici e showgirl italiane contro le molestie sessuali.
In occasione della presentazione seconda stagione della serie tv "È arrivata la felicità", l'attrice romana spiega all'Huffington Post perché non intende firmare la lettera con cui le attrici e le donne dello spettacolo nostrane hanno espresso il loro dissenso in merito alle molestie sul lavoro. "Non ho firmato la lettera di Dissenso comune perché ancora una volta l'ho vista come qualcosa di superficiale. Sento sempre lo spettro della vanità e dell'esibizionismo in queste cose, ma probabilmente è un mio problema personale".
L'attrice, classe 1974, ci tiene però a chiarire la sua posizione: "Se devo dire la mia su cosa ne penso, delle persone che hanno voluto mostrare la propria disavventura e il proprio disorientamento – aggiunge - non posso che aprire cuore e orecchie, non posso che dire che da parte mia c'è un gran rispetto, ma non voglio assolutamente dare definizioni sommarie. Non mi piacciono i processi sommari né quelli televisivi, come non mi piace né l'omertà né il potere". La Pandolfi ricorda poi un provino fatto anni fa in cui le venne chiesto di spogliarsi, cosa che però non fece. "Ho avuto il coraggio, ma anche la fortuna di riuscirmi a tirare fuori", aggiunge.
La Pandolfi non è però la sola ad aver preso le distanze dall'iniziativa. Anche Asia Argento si è scagliata contro le attrici che hanno pensato e promosso il manifesto perchè, scriveva su Twitter, "contestano l'intero sistema ma si guardano bene dal fare nomi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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