Papa Francesco: "Aiutare i poveri non è 'da comunisti'"

Il Pontefice, sempre pronto a predicare l'accoglienza verso i migranti, sulle pagine di Famiglia Cristiana ha spiegato come ci si deve avvicinare ai poveri

Papa Francesco: "Aiutare i poveri non è 'da comunisti'"

La carità è di sinistra? A sbrogliare la matassa ci ha pensato Papa Francesco, spesso criticato per la sua eccessiva vicinanza agli ultimi e per una scarsa attenzione alla "dottrina".

Il Pontefice, sempre pronto a predicare l'accoglienza verso i migranti, interrogato da due giovani su come mettere in pratica la solidarietà, sulle pagine di Famiglia Cristiana ha raccontato come si è avvicinato ai poveri. Bergoglio, da seminarista e da prete appena ordinato, ha vissuto i tumulti del '68 in America Latina, un Continente dove all'epoca "quello che contava di più era la guerriglia, il lavoro politico… " e "sembrava che l’unico gruppo che si avvicinava ai poveri e lottava per la giustizia erano i comunisti". E, invece, no. È il vangelo che "mette i poveri al centro. Anzi, mette la povertà al centro". Una povertà, spiega il Papa, che è più spirituale che materiale, come si evince anche dalla prima beatitudine. Povero è anche un giovane di famiglia ricca che è dipendente dalla droga.

"Se tu non hai una povertà di spirito, tu non sarai un beato, un cristiano bravo", scrive il Papa secondo cui i poveri sono anche gli ammalati, "i poveri di cultura" e, appunto, quelli vittime delle dipendenze come la droga. Compito del cristiano è dunque "avvicinarsi al povero per sollevarlo" perché quando si tocca la malattia di un poverso, si toccano anche "le piaghe di Cristo".

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