Il papa rifiuta le dimissioni del cardinale condannato per coperture

Il cardinale francese condannato per coperture si reca dal Papa per dimettersi, ma questi rifiuta l'atto. Barbarin si fa comunque da parte

Il papa rifiuta le dimissioni del cardinale condannato per coperture

Papa Francesco ha respinto le dimissioni del cardinale Philippe Barbarin, che è stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi di regime detentivo dalla giustizia francese per insabbiamenti o coperture - che dir si voglia - relativi a epsiodi di abusi sessuali perpetrati da un consacrato ai danni di minori. La notizia della sentenza, che aveva scosso ambienti ecclesiastici transalpini e non, lasciava preludere a un incontro largamente annunciato e che ha avuto effettivamente luogo nelle ore appena trascorse: quello tra il Santo Padre e l'arcivescovo della diocesi di Lione.

Solo che, differentemente da com'è avvenuto per altre circostanze, il pontefice argentino ha preferito evitare di prendere posizione sul caso in maniera perentoria, non accettando l'atto formale delle dimissioni dall'incarico ricoperto, quello di arcivescovo di Lione, che Barbarin avrebbe voluto rassegnare nelle sue mani.

A spiegare le motivazioni dietro questa scelta, come riportato pure da Repubblica, è stato il portavoce ad interim della Sala Stampa Alessandro Gisotti: "Posso confermare - ha dichiarato Gisotti - che il Santo Padre non ha accettato le dimissioni presentate dal cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione. Cosciente tuttavia delle difficoltà che vive in questo momento l’arcidiocesi, il Santo Padre - ha continuato il direttore della Sala Stampa - ha lasciato il cardinale Barbarin libero di prendere la decisione migliore per la diocesi e il cardinale Barbarin ha deciso di ritirarsi per un periodo di tempo e di chiedere al padre Yves Baumgarten, vicario generale, di assumere la guida della diocesi". Il cardinale Philippe Barbarin, insomma, ha ugualmente optato per farsi da parte, magari in maniera temporanea, per comprendere, forse, quali siano le sue possibilità giudiziarie in funzione del prossimo appello. La decisione del pontefice argentino può essere stata alimentata da quelle tesi, presenti anche in ambienti vicini al Vaticano, che reputano Barbarin innocente rispetto a quanto gli è stato contestato.

Certo è pure

come Jorge Mario Bergoglio non abbia costretto o invitato Barbarin a dimettersi. Il che lascerebbe pensare che, in relazione a questo specifico caso, il papa possa nutrire qualche perplessità sulla veridicità del quadro.

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