Cronache

Parenzo e la morte di Mauro da Mantova: "Spero che la sua storia serva"

Il co-conduttore della "Zanzara" ha ricordato il personaggio con cui ha battagliato più di una volta: "Riposa in pace, vecchio complottista"

Parenzo e la morte di Mauro da Mantova: "Servirà da esempio"

"Spero solo che la tua storia serva da esempio a tutti coloro che ancora alimentano dubbi su efficacia dei vaccini". Così, senza troppi afflati di dolore, il co-conduttore della "Zanzara" David Parenzo ha ricordato su Twitter Mauro da Mantova, "vecchio complottista" scomparso ieri sera dopo aver contratto il Covid, con cui tante volte ha battagliato verbalmente sulle frequenze di Radio 24.

Proprio ai microfoni della radio di Confindustria, Maurizio Buratti - questo il nome del 61enne, carrozziere di Curtatone - poche settimane fa aveva rivelato, senza alcuna remora, di essere entrato in un supermercato vicino casa pur sapendo di essere febbricitante, e per di più senza indossare la mascherina. Neppure quando gli era stata diagnosticata una polmonite bilaterale aveva rinunciato alle proprie convizioni sulla pandemia, lui convinto antivaccinista e negazionista del Covid. Alla fine si era fatto ricoverare in ospedale, spinto da Giuseppe Cruciani che temeva per la sua salute. Si era così presentato all'ospedale di Borgo Trento, in provincia di Verona, perché - sosteneva - i medici di Mantova "sono tutti comunisti". Ma era già troppo tardi. Dopo tre settimane in terapia intensiva, Buratti è spirato ieri. "Riposa in pace ovunque tu sia", aggiunge Parenzo, che di recente aveva denunciato Buratti per gli insulti ricevuti - querela poi ritirata per l'aggravarsi delle condizioni di salute del mantovano.

Ben più commosso è il ricordo che Cruciani ha voluto dedicare a Buratti, diventato negli anni una delle colonne della "Zanzara". Il conduttore si è affidato a un post su Instagram per esprimere il cordoglio per la morte di Mauro da Mantova: "Ho sperato, abbiamo sperato, che la sua pellaccia ancora una volta potesse vincere su tutto. Niente. Era una testa dura, e quella maledetta settimana è stata forse fatale. la nostra grande comunità gli voleva bene nonostante le sue storture, le sue teorie, i suoi umori". "Oggi ho ricevuto un colpo al cuore - chiosa Cruciani - Prevale il vuoto, nell’anima, e penso a quello schermo in radio dove non ci sarà più scritto: Mauro da Mantova, vuole intervenire.

Ciao Maurone, ovunque tu sia".

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