Parma, il tribunale boccia trascrizione dei figli di una coppia gay

Il tribunale di Parma ha bocciato la decisione di Pizzarotti: la trascrizione dei figli di due mamme è annullata. Ora Fdi vuole il blocco del Viminale

Parma, il tribunale boccia trascrizione dei figli di una coppia gay

Il Tribunale di Parma ha bloccato una decisione di Pizzarotti. Non solo la questione relativa all'introduzione di una legge che contrasti l'omofobia: i "nuovi diritti" stanno diventando un tema caldo per la discussione politica durante questa estate.

L'ultimo fronte è questo delle trascrizioni relative alle coppie omonogenitoriali. Si tratta di una questione che è stata aperta qualche anno fa, per via dell'avvallo dato da alcuni sindaci del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle. Due primi cittadini si sono distinti per essere favorevoli: il sindaco di Torino Chiara Apenndino e quello di Parma, Federico Pizzarotti, ma Torino e Parma non sono gli unici due casi.

In questi giorni il Tribunale parmense ha disposto uno "stop" alle trascrizioni. Pizzarotti, stando a quanto riportato dall'Adnkronos, ha reagito a stretto giro: "ll riconoscimento dei figli delle tre famiglie che riconosceva entrambe le mamme come genitori, è stato annullato dal Tribunale di Parma. La giustizia - ha affermato l'ex grillino - si rispetta sempre, perciò prendiamo atto di questa decisione del Tribunale, anche a valle di alcune sentenze di Cassazione. La battaglia per i diritti, lo sappiamo, è una battaglia di civiltà lunga e articolata".

Il sindaco di Parma, che ha preso posizione via Facebook, non è disposto a cedere terreno sul tema: "Andremo avanti in questo percorso che parla di diritti e di tutele per il bambino, in modo rispettoso, civile e ragionato - continua - Quando si parla di diritti succede sempre che la società viaggia più veloce della legge e della politica, e anzi: è proprio la politica che dovrà conformarsi alla società, e sarà un passo importante. Prima o poi arriverà questo momento anche in Italia, ma intanto noi continueremo a batterci per dei diritti che tutelino le famiglie e i bambini". I progressisti, in genere, non sembrano voler mollare la presa. E le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali rischia di rappresentare un argomento centrale per i prossimi mesi. C'è la possibilità che la querelle possa essere risolta dal livello nazionale?

Augusta Montaruli, deputata torinese di Fratelli d'Italia, ha domandato al Viminale di procedere nella direzione individuata dal Tribunale parmense: "Il Viminale intervenga subito per bloccare la trascrizione delle coppie omogenitoriali. Dopo la l'ennesima sentenza di un Tribunale che boccia i provvedimenti Pizzarotti e Appendino, è evidente che il Ministero dell'Interno debba immediatamente intervenire". Il problema è anche relativo alla gerarchia delle fonti giuridiche: "I poteri di un sindaco - ha continuato la Montaruli - non possono essere abusati per fare ideologia e promuovere iniziative strumentali che gettano caos nel nostro ordinamento e soprattutto nelle vite di minori che su queste follie non possono pronunciarsi". Poi un'affermazione che potrebbe far discutere: "Le coppie omogenitoriali non esistono. Ogni bambino deve avere una mamma è un papà e la trascrizione e' un volgare tentativo di storpiare le nostre leggi e comprimere i diritti dei più piccoli".

Il partito guidato da Giorgia Meloni, per via delle dichiarazioni della Montaruli - quelle che sono state riportate anche dall'Ansa - ritiene che la sfera d'influenza dei sindaci su questa storia delle trascrizioni non

possa essere così estesa: "Non accettiamo che vengano sacrificati a maggior ragione dopo sentenze che confermano tutte le nostre preoccupazioni", ha concluso la Montaruli, riferendosi ai "diritti" dei bambini.

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