Patente e libretto: scatta la multa per i Pokemon

Patente e libretto: scatta la multa per i Pokemon

«Favorisca patente e libretto». «Scusi, vado via subito, stavo solo cercando un Pokemon». Non è riuscito a evitare gli 85 euro di multa il cinese di 26 anni che a Milano si è fermato con l'auto in curva armato di smartphone. Di tutto si aspettavano i vigili fuorché sentirsi dare una giustificazione del genere. Ma siamo nell'estate «aumentata» di Pikachu e compagnia bella e anche i verbali delle contravvenzioni si stanno adeguando. In Italia nasce il filone delle Pokemon-multe. Tutt'altro che virtuali. Nelle ultime due settimane a Padova due studenti sono stati fermati all'alba su un cinquantino e senza patente: con l'iPad alla mano avevano cominciato il loro pellegrinaggio tra i luoghi sacri dove si nascondono i mostriciattoli giapponesi. Risultato: 210 euro di multa. Ottanta euro e 5 punti sulla patente per il 25enne fermato a Torino: guidava con una mano sola per tenere in mano il telefonino. C'è chi è stato investito e chi ha rischiato di esserlo. Chi ha rubato una barca e chi ha hackerato profili telefonici per giocare gratis. La «consolazione» agli effetti della Pokemon mania arriva dall'estero. Anche stavolta.

Dove una coppia di genitori americani è stata arrestata dopo aver lasciato da solo per oltre un'ora il figlio di due anni: «Stavamo inseguendo Bulbasaur». E non diamo la colpa solo alla follia dei videogiochi. C'è un'altra follia, più nascosta di quanto lo siano i Pokemon, a cui basta un pretesto qualunque per emergere. Stavolta il pretesto si chiama Pikachu.

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