Coronavirus

Patente di sicurezza e test psicologici: come si può ripartire prima del 4 maggio

Aziende e negozi dovranno autocertificarsi per dimostrare di essere in regola: chi è fuori norma rischia la sospensione della licenza o la chiusura

Patente di sicurezza e test psicologici: come si può ripartire prima del 4 maggio

Molte Regioni hanno fretta e hanno chiesto di provvedere alla graduale ripartenza prima di lunedì 4 maggio, quando scadranno le misure restrittive intraprese dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per tentare di limitare la diffusione del Coronavirus. Ma per sbloccare dal 27 aprile le aziende del settore auto, edile e moda bisognerà garantire alcune condizioni ben precise: ospedali Covid e luoghi in cui tenere in quarantena i positivi. Il governo è stato chiaro: se così non sarà, le riaperture slitteranno alla settimana successiva. Ma comunque si sta già pensando alle prossime mosse da fare, dalle patenti di sicurezza ai test psicologici.

Aziende e negozi dovranno autocertificarsi per dimostrare di essere in regola con le nuove norme che verranno imposte (dotazioni dei dispositivi di sicurezza personale, sanificazione, presenza del medico): i fuori norma rischieranno la sospensione della licenza o la chiusura. In settimana dal premier dovrebbero arrivare le linee guida: uno scenario potrebbe vedere un campione di cittadini essere sottoposto a un test psicologico per vedere quanto tempo ancora sia in grado di sopportare le circostanze del lockdown, in modo da progettare al meglio le prossime scelte. Bisognerà garantire (magari mediante una sorta di patente di sicurezza) il rispetto del protocollo per la pulizia e l'utilizzo dei dispositivi: dispenser per il disinfettante, il metro di distanza tra le varie persone, mascherine, guanti, ingressi scaglionati, smart working e turni alternati.

Il nodo dei trasporti

Le riaperture verranno scaglionate sulla base delle tabelle dell'Inail che misurano il rischio per i lavoratori: un livello di rischio elevato riguarda bar e ristoranti, le cui ripartenze sembrano ancora lontane. Tuttavia, come riportato dal Corriere della Sera, oltre alle consegne a domicilio potrebbe essere concesso il servizio da asporto. L'ingresso verrebbe scaglionato tenendo in considerazione la metratura di ogni singolo locale: la misura di riferimento è 40 metri quadri, dove può entrare un cliente alla volta con la presenza di due dipendenti al massimo.

La capienza su autobus e metropolitane verrà inevitabilmente ridotta: i passeggeri potranno stare solamente seduti, rispettando comunque la distanza di sicurezza. Si starebbe valutando la possibilità di aprire le zone a traffico limitato (per favorire il trasporto privato) e di creare delle aree di scambio per utilizzare il servizio sharing di auto e bici. Recentemente Paola De Micheli ha dichiarato che sulla questione dei trasporti deve esserci il cambio degli orari "per riuscire a evitare i picchi di necessità e di fabbisogno soprattutto sui mezzi di trasporto pubblico locale ma non solo". Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inoltre annunciato che cambierà il modello di prenotazione in quanto sarà necessario "non arrivare mai a un riempimento del 100% ma garantire il riempimento dei mezzi parziale per garantire il distanziamento di un metro".

Potrebbe esserci l'obbligo delle mascherine e della presenza di liquidi per lavarsi le mani a bordo dei mezzi.

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