​Paura per il Giubileo. ​Il terrorismo frena il turismo

La paura per gli attentati è alta. Il turismo della Capitale ha subito un duro colpo

​Paura per il Giubileo. ​Il terrorismo frena il turismo

Le immagini di Parigi ferita dai terroristi nei luoghi di cultura, di svago e di divertimento e quelle del charter pieno di turisti russi uccisi mentre tornavano dalla vacanza sul mar Rosso ancora rimbalzano troppo fresche e crudeli nella memoria e non c'è Natale o Giubileo che tenga, la voglia di partire in questo clima di incertezza internazionale scende inesorabile.

A "misurare la temperatura" dell'indice di fiducia del viaggiatore è l'indagine mensile di Confturismo Concommercio e Istituto Piepoli, che non lascia adito a dubbi: il valore di novembre cala a 59 punti, rallentando il miglioramento che aveva registrato nel corso di tutto l'anno. Rispetto al novembre 2014, l'indice è cresciuto solo del 2%, quando nel resto dei mesi scorsi era sempre stato superiore di almeno il 9% rispetto al valore dell'anno precedente. Oltre un italiano su tre dichiara di aver paura di andare all'estero, soprattutto in Francia e ancor più in Medio Oriente, e uno su due cambierà le proprie abitudini in conseguenza degli attentati. Ma non si tratta solo di un problema degli italiani: da un'analisi effettuata grazie ai dati di Amadeus è possibile vedere come le prenotazioni aeree per i turisti incoming da tutto il mondo verso l'Italia abbiano avuto una forte battuta d'arresto a seguito dei fatti di Parigi.

Per quanto riguarda l'Italia è innegabile poi una "questione Giubileo". Per oltre 1 italiano su 3 - secondo Confturismo - il nostro Paese potrebbe essere il primo bersaglio di attacchi terroristici e uno dei motivi è proprio il grande evento religioso al via domani. Per tale ragione, Roma è per oltre 8 italiani su 10 il principale obiettivo di un eventuale attacco. Addirittura quasi 1 italiano su 2 teme che si possa verificare un attentato proprio durante il Giubileo, anche se solo il 12% ritiene che l'evento debba essere cancellato per questo.

A confermare la situazione romana anche Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, che associa più della metà delle strutture alberghiere di Roma e che ha istituito uno speciale osservatorio per monitorare le presenze turistiche in questo periodo. "Il weekend dell'8 dicembre - spiega - è stato abbastanza fiacco sul fronte delle presenze alberghiere, con un calo di circa il 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Le motivazioni però sono anche fisiologiche: tutti i grandi eventi hanno ormai una partenza stentata, per poi - come nel caso dell'Expo, iniziata sottotono e terminata con un boom di presenze -prendere decisamente quota con il tempo. Aspettiamo insomma con fiducia una decisa ripresa dei flussi per le settimane e i mesi a venire, mentre l'iniziale emorragia di prenotazioni del dopo Parigi può dirsi ormai arrestata"

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