Pavia, Collettivi rossi contro il ricordo delle foibe: "Fascisti ritornate nelle Foibe"

Un gruppo di 50 persone ha assaltato la commemorazione dell'Associazione culturale Recordari di Pavia. Una violenza arginata dalla polizia che ha interrotto in parte il Ricordo della Foibe

Pavia, Collettivi rossi contro il ricordo delle foibe: "Fascisti ritornate nelle Foibe"

Un incontro per "ricordare una pagina sanguinosa e a lungo taciuta della storia d’Italia". Doveva essere un momento di raccogliemento in memoria delle Foibe. Invece è stata l'occasione per tendere un'imboscata ai tanto odiati fascisti da parte dei Collettivi di sinistra di Pavia.

L'aggressione e gli scontri con la polizia

La tensione attorno alla commemorazione organizzata come ogni anno dall'Associazione culturale Recordari - e che già nel 2016 è sfociata in violenti scontri - è salita nei giorni che hanno preceduto l'evento con la Questura che ha vietato il presidio antirazzista e autorizzato la fiaccolata del Ricordo. Decisione evidentemente troppo fascista per essere rispettata. E infatti gli organizzatori si sono ribellati all'ordinanza e hanno agito ugualemente.

"Eravamo in attesa - si legge in una nota dell'Associazione Culturale Recordari - di spostarci verso Piazza Italia per ricordare i Martiri delle Foibe, quando siamo stati assaltati da un gruppo di antifascisti". Da una strada laterale una cinquantina di persone ha tentato l'aggressione ai partecipanti della commemorazione. Le forze dell'Ordine presenti sul luogo si sono mosse per arginare l'attacco, respingendo i partecipanti della manifestazione fuorilegge.

"È inammissibile che durante una commemorazione - scrivono dall'Associazione - che si è sempre svolta senza causare incidenti, venga messa a rischio l'incolumità dei tanti cittadini, tra cui bambini ed anziani, che intendevano prendere parte all'iniziativa". Il gruppo dei manifestanti infatti si è scagliato anche contro la polizia al grido di "pezzi di merda", "figli di troia venite qua". Ma anche "via i fascisti e la polizia". Come se le intenzioni violente - arginante solo dalla polizia - non bastassero, i manifestanti, una volta allontanati dei partecipanti alla commemorazione hanno intonato: "Me l'hanno insegnato, uccidere un fascista non è reato". E ancora: "Fascisti via, tornatevene nelle Foibe".

Proteste anche a Padova

Un gruppo di manifestanti antifascisti si è riunito anche a Padova dove - all'entrata della sala Caduti Nassirya era organizzata una conferenza e la proiezione del trailer di un film sui martiri delle foibe organizzata da Fratelli d'Italia - ha intonato ed espresso pareri molto decisi sull'iniziativa in ricordo degli eccidi della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia.

"Qui si getta fango sui partigiani e gli jugoslavi, descrivendoli come assassini. Non si dice invece che gli italiani per anni hanno occupato la Jugoslavia" dicono i partecipanti alla protesta, come riporta Il Mattino di Padova.

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