Il Pd scarica le colpe su Pdl e Berlusconi: Bindi: "Ci insultano"

Per la sinistra non sono gli scontri su temi fiscali e decadenza a mettere a rischio il governo, ma la destra che difende il suo leader

Rosy Bindi al teatro Vittoria di Torino
Rosy Bindi al teatro Vittoria di Torino

Il governo? Non potrebbe cadere per gli scontri interni alla maggioranza sui temi fiscali, sull'eventuale decadenza di Silvio Berlusconi o perché non vengono rispettati i patti che hanno permesso la formazione di un governo di "larghe intese". Il Partito democratico prova infatti a scaricare tutte le colpe di una possibile crisi di governo sul Pdl, reo di alzare la voce per difendere il proprio leader e le promesse fatte in campagna elettorale (riforma fiscale, abolizione dell'Imu sulla prima casa e stop all'aumento dell'Iva in primis).

Difesa che si trasforma, nelle parole dei membri della sinistra, in insulti. A partire da Rosy Bindi, secondo cui il videomessaggio di Berlusconi è "denigrazione pura contro la sinistra". "Questo è un macigno sulla strada che stiamo facendo assieme al Pdl", spiega, "Per quanto mi riguarda con questo discorso Berlusconi ha staccato la spina al governo. Visto che ho deciso di prenderlo sul serio ci leggo una chiara presa di distanza dal percorso delle larghe intese. Mi chiedo quanti condannati in terzo grado possano gridare a reti unificate di essere innocenti e invitare alla ribellione i cittadini. Già questo dimostra il tradimento dei principi della Carta. Per noi la magistratura è una cosa seria, le sentenze vanno rispettate".

Va all'attacco anche Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera, che a Radio Anch'io scongiura il voto anticipato "perché bisogna dare delle risposte al Paese", ma accusa il Cavaliere: "Se stacca la spina commette un atto gravissimo, un errore di cui si assume l’enorme responsabilità".

Guglielmo Epifani, dal canto suo, dà a Berlusconi dell'"irresponsabile" perché "getta benzina sul fuoco". "Da oggi in poi si assumerà le responsabilità di quello che potrà accadere al governo", minaccia.

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