Cronache

L'orrore delle "pedomama" nelle mura di casa

Secondo un rapporto dell'associazione Meter Onlus un nuovo scioccante fenomeno sta trovando terreno fertile sul dark web. Parliamo di "Pedomama", ovvero delle madri che abusano dei propri figli minori, per poi mettere il materiale online

L'orrore delle "pedomama" nelle mura di casa

Durante la pandemia di Covid purtroppo non si è arrestato il fenomeno della pedofilia e della pedopornografia online. È quanto è emerso da un report dell’associazione Meter Onlus (www.associazionemeter.org), fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto, che ha evidenziato come nel 2020 il lockdonwn ha fatto aumentare i casi di abusi sui minori in tutto il mondo.

Ma c’è un altro fenomeno aberrante, che sta prendendo piede in rete: “Pedomama”, che identifica l’abuso sessuale femminile perpetrato da madri ai danni del proprio figlio minore. Un fenomeno scioccante, quello delle madri che abusano dei proprio piccoli, che purtroppo trova terreno fertile sul web. La Meter ha rilevato al primo posto la Nuova Zelanda con 453 segnalazioni, a seguire Grenada con 353 segnalazioni e Montenegro con 241 casi. "Questo accade" si legge nel report, "perché́ ciò̀ mostra una violazione delle aspettative sociali che fanno da cornice alla figura femminile e materna. Pensare che le donne, che tradizionalmente ricoprono un ruolo di cura, di protezione, di assistenza e di educazione, possano abusare provoca malessere e disagio, ma purtroppo oggi ci troviamo di fronte ad un fenomeno in crescita".In una società in cui ci si aspetta che sia l'uomo a macchiarsi di tal crimine contro l'umanità̀”, continua Don Fortunato Di Noto, a proposito dei nuovi, inquietanti casi rilevati, “non certamente la madre, l'abuso madre-figlio/a provoca una indignazione maggiore rispetto alla figura maschile (padre)". Come riporta il sito Sir Agenzia d'informazione, Meter ha scoperto circa 2.652 video e foto contenuti in cartelle denominate pedomama, familypedo e mamborn nel dark web, dove il nuovo perverso trend sta dilagando. È nella parte più nascosta di internet che i più efferati crimini trovano zone incontrollabili, non indicizzate dai motori di ricerca.

Secondo Meter "è importante prenderne coscienza, riconoscere questa tipologia di abuso ci permette di tutelare le piccole vittime. Il processo di minimizzazione di questo fenomeno provoca un effetto negativo sulla tipologia di intervento per il contrasto di tale reato".

Il materiale scoperto dall’associazione è stato immediatamente denunciato alle autorità competenti, che hanno provveduto a rimuovere il link di accesso ai video.

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