Non bisogna mai stupirsi di Beppe Grillo, neppure quando fa sapere via blog che i Cinque Stelle andranno in giro per l'Europa con la bombetta da presunti liberali. Beppe non ha mai smesso di sentirsi una maschera della commedia dell'arte, indossa il vestito che serve alla scena, quello più utile. Il capocomico abbandona Nigel Farage e prova ad abbracciare i paladini dei burocrati europei. La sigla è Alde (Alliance of liberals and democrats of Europe), ma per semplicità li chiamano «liberali europei». E qui comincia il gioco degli equivoci. Cosa ha a che fare Grillo con la parola «liberale»? Poco o nulla. Ma neppure ci tiene più di tanto. Quando Beppe spiazza lo spettatore non bisogna guardare le idee ma seguire i soldi. Questa è una storia di pecunia. Alde è il terzo gruppo parlamentare europeo e se ti associ prendi più soldi, più contributi. Qui l'attore ragiona semplicemente da homo oeconomicus, come quando va in vacanza a Malindi. Questo non fa di lui un politico liberale, liberista e libertario, ma un cittadino molto attento al denaro. Non è peccato. Le sue idee invece restano quelle di sempre. È il Grillo che via Casaleggio venera Rousseau, il profeta della democrazia diretta, di piazza e di web, quello che gioca a fare il Robespierre e si troverebbe bene a tavola con il puritano Cromwell, sempre pronto a un monologo giacobino sulla stampa e giustizialista sulla pelle degli altri. Beppe è così, recita a soggetto. Qualche volta improvvisa un'antica passione anarchica, altre si immagina come Masaniello. Non è liberale perché fatica a vedere l'architrave del pensiero liberale, la tutela assoluta, senza se e senza ma, delle libertà individuali. Non per carattere, ma per cultura. Non gli appartiene. Il vero volto di Grillo in fondo è il «vaffa». Quello è davvero lui, sincero e viscerale. Il resto è spettacolo. I grillini, la classe dirigente a Cinque Stelle, invece sono più lineari: sono frustrati, incavolati, straparlano di rivoluzione e sognano una poltrona. Storia vecchia. Come vecchia è la storia dei liberali europei. Sono liberali come il senatore Palpatine di Guerre stellari: liberali per il potere. Sono statalisti al quadrato, perché vogliono sostituire allo Stato nazionale il super Stato di Bruxelles. Vagheggiano un'Europa di banche e tasse.
E se citano Altiero Spinelli lo fanno per vezzo, ma ne tradiscono il pensiero. In Italia indossano il loden di Mario Monti. Ed è questa la cosa più divertente di questa commedia: Grillo e Monti a braccetto in Europa. Cosa non si fa per i soldi.
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