Cronache

Pescara, 100mila multe in 100 giorni: ragazza si prostituisce per pagare

La situazione è diventata insostenibile a Montesilvano: c'è chi ruba, chi truffa e chi si prostituisce per pagare le multe

Pescara, 100mila multe in 100 giorni: ragazza si prostituisce per pagare

Sono 100mila multe in cento giorni quelle fatte a Moltesilvano, in provincia di Pescara, a chi è passato con il semaforo rosso a un incrocio grazie all'utilizzo di una telecamera.

E l'avvocato Giancarlo Rocchetti, che è intervenuto in merito alla vicenda, parla di situazioni drammatiche per pagare le contravvenzioni: "La cosa sta oltrepassando ogni limite, una ragazza molto seria mi ha confessato di essersi prostituita per pagare".

Come si legge su Il Centro la sanzione è di 163 euro (112 se si paga entro 5 giorni) ma vengono tolti anche 6 punti dalla patente. Se si dovesse ricevere più di una multa si rischierebbe così la sospensione della patente. Una volta ricevuta la multa, l'automobilista ha 60 giorni per indicare chi era alla guida del veicolo, trascorsi i quali il trasgressore non viene individuato e la sanzione lievita quindi a 449 euro.

"Oltre cento persone si sono rivolte al mio studio legale per verificare la possibilità di eventuali ricorsi - spiega l'avvocato - e molti di essi mi hanno confessato che, pur di evitare la decurtazione dei punti con sospensione della patente, hanno commesso reati quali furti, borseggi e truffe. Una ragazza molto seria e responsabile, mi ha confessato di essersi prostituita per pagare la multa ed evitare così di raccontare ai genitori della multa. E' vergognoso", continua.

"Certamente, il codice della strada deve essere da tutti rispettato", aggiunge, "ma gli utenti della strada hanno altrettanto il diritto di poter avere preventiva ed efficace percezione della situazione ambientale attraverso una cartellonistica luminosa o comunque fluorescente e posta visibile, non nascosta, possibilmente a luce intermittente, in modo da consentire agli automobilisti di poter adeguare la propria guida, uniformandola ai dettami del codice della strada.

Ciò non avviene in quanto sanzionare significa incassare, quando invece la parola d'ordine dovrebbe essere prevenzione e non repressione".

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