Di Maio e Salvini fanno ogni giorno un passo in avanti, l'uno verso l'altro. Al massimo improvvisano un balletto per disorientare alleati e avversari, ma il pubblico li vede sempre più vicini. È una sceneggiatura che va avanti dal giorno dopo il voto. La maggioranza c'è, si intravede, è possibile. Si parlano, trattano, qualche volta si insultano, ma come due bravi vincitori si dichiarano pronti a fare il proprio dovere. Ora raccontano che non sono mai stati così vicini. Manca solo l'abbraccio. Ma è davvero così o si tratta solo di un'illusione ottica? L'impressione è che Giggino e Matteo siano finiti in una sorta di paradosso di Zenone. Zenone il sofista, Zenone di Elea, il filosofo del V secolo avanti Cristo che sa giocare con la logica e le illusioni dell'infinito. Il presidente Mattarella sicuramente conosce la storia di Achille e la tartaruga. Sono i protagonisti di quello che forse è il più famoso tra i paradossi matematici. Immaginate una gara di corsa tra l'Usain Bolt degli achei e la millenaria testuggine. Non ci sarebbe neppure gusto a scommettere. Allora, giusto per movimentare la gara, diamo un po' di vantaggio alla tartaruga. Non tanto: dieci metri. Nel mondo reale, o secondo Platone dell'apparenza, neppure in questo caso ci sarebbero sorprese: due balzi e il pie' veloce ha già buttato in pentola la tartaruga. Zenone ti dice invece che ti fidi troppo di quello che vedi. Achille o Bolt non raggiungeranno mai la tartaruga. Achille scatta veloce e raggiunge il punto in cui era la tartaruga. Ma nel frattempo, la tartaruga stessa ha percorso un certo spazio. In un baleno, Achille raggiunge il punto in cui era la tartaruga. Però la maledetta bestiola non è più lì: sia pur di poco, ha percorso un altro spazio. Achille lo supera facilmente, ma la tartaruga è andata oltre. Quello che ti dice Zenone è che tra un punto A e un punto B c'è un intervallo infinito di tratti finiti. È un paradosso, ma qualche volta i paradossi sono utili a raccontare la politica. Pensate alle convergenze parallele di Aldo Moro. Ora quello che Mattarella deve decifrare è proprio questo. Di Maio e Salvini sono ogni giorno più vicini, ma riusciranno ad abbracciarsi? Se ha ragione Zenone non c'è nulla da fare. Il governo Lega e Cinque Stelle è un'illusione ottica. Allora bisogna trovare un'altra strada, meno paradossale.
Se invece Zenone ha torto allora Salvini e Di Maio dovranno giocarsi a testa o croce Palazzo Chigi. E a quel punto il consiglio è ritrovare su YouTube la scena della monetina di Rosencrantz e Guildenstern sono morti. Il regista è Tom Stoppard ma, tranquilli, non vi sveliamo il finale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.