Gli inquirenti sono ancora alla ricerca delle reali motivazioni che hanno portato all’aggressione di alcuni stranieri, ospiti di una struttura d’accoglienza di Bettola (provincia di Piacenza).
Il primo episodio qualche giorno fa, quando un uomo avrebbe scagliato con forza un oggetto verso la palazzina che ospita alcuni richiedenti asilo originari della Costa d’Avorio, dei quali si occupa il Gruppo Umana Solidarietà (Gus) di Macerata. Secondo quanto riferito dai carabinieri di Bobbio (Piacenza) che si stanno occupando delle indagini, non è chiara la natura dell’oggetto utilizzato dall’aggressore. A quanto pare uno degli stranieri sarebbe rimasto lievemente ferito all’occhio a causa di una scheggia e per questo avrebbe ricevuto delle cure al pronto soccorso.
Lo stesso ivoriano sarebbe stato poi vittima di un’aggressione il giorno successivo al sopra citato episodio. Mentre passeggiava in piazza Colombo, un uomo avrebbe lanciato contro di lui un boccale di birra, mancandolo di poco. Dopo aver fallito il colpo, l’aggressore non si sarebbe dato per vinto e, dopo avere raggiunto lo straniero con una spranga in mano, lo avrebbe colpito più volte. In questa circostanza, a differenza che nella notte precedente, l’africano non si sarebbe recato al pronto soccorso per farsi medicare.
Nella stessa serata il terzo episodio. Lo stesso aggressore, questa volta in compagnia di due amici, avrebbe nuovamente raggiunto l’abitazione occupata dagli immigrati, nel cuore della notte. Dopo aver dato fuoco a del liquido infiammabile, lo avrebbero scagliato verso un balcone, causando un incendio. Le fiamme sono state notate subito dall’interno della struttura e quindi spente in poco tempo: solo una sedia di plastica ed un paio di scarpe sono risultate danneggiate.
Secondo i carabinieri, in tutti gli episodi sarebbero stati utilizzati epiteti e frasi offensive di natura razzista.
Pur essendo ancora in corso le indagini, per il momento sono tre le persone denunciate dai militari, con l’accusa di violenza privata, danneggiamento, ingiurie e minacce aggravate da motivi razziali. Ad uno degli inquisiti è stato contestato inoltre il reato di lesioni aggravate e porto di oggetti atti all’offesa.
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