M igliaia di poliziotti, forestali, agenti penitenziari e vigili del fuoco, in piazza Montecitorio, manifestano contro il governo Renzi. Contro tagli, accorpamenti, targhe identificative e l'«offesa» di un aumento di stipendio da 10 euro lordi al mese.
Sono in tanti davanti al palazzo della Camera, con striscioni, megafoni, bare simboliche, bandiere e un palco. Sul quale fanno a gara a salire un po' tutti.
Il più infervorato è Matteo Salvini, che sfoggia al posto di magliette e felpe-messaggio una la polo blu con mostrine sul colletto e sulle spalle la scritta «Polizia». Non è in divisa, il leader della Lega, ma poco ci manca. Dopo i selfie con i dimostranti, arringa la folla. «La battaglia sugli stipendi è sacrosanta e cercheremo di combatterla, seppur dall'opposizione, con voi. Ma una cosa viene prima: la dignità, che non sono 7 euro al mese». Si scaglia contro gli indulti che svuotano le galere e attacca Angelino Alfano, ministro dell'Interno. «Togliti la giacca ed esci con una volante - lo sfida - che ha già fatto centinaia di migliaia di chilometri e ha le gomme sgonfie». Poi confessa: «Conto i giorni per andare a prendere il suo posto». Quella maglietta di Salvini attira le ire di Arturo Scotto di Sel, Gianfranco Librandi di Sc e del grillino Gianluca Castaldi.
A chiamare a raccolta gli iscritti sono stati i sindacati autonomi Sap, Coisp e Consap (Polizia), Sappe (Polizia penitenziaria), Sapaf e Ugl (Forestale), Conapo (Vigili del fuoco). «Presidente Renzi, non tagli le volanti e le autopompe ma le poltrone», è uno degli slogan su una cartolina indirizzata al premier. In serata arriva un dietrofront: le 23 prefetture che rischiavano di essere cancellate o accorpate sono state invece «salvate» in extremis.
I politici che solidarizzano con gli operatori della sicurezza sono Maurizio Gasparri, Daniela Santanché e Nunzia De Girolamo di Fi, Carlo Giovanardi di Ncd, la leader di Fdi Giorgia Meloni, che dice: «Il problema dell'Italia è che è una nazione che va al contrario: aumentano i delinquenti e diminuiscono le forze dell'ordine anche per le scelte politiche che si fanno». Non mancano le contestazioni, anche per il deputato M5S Alessandro Di Battista, che scrive su Facebook : «Abbiamo una proposta, molto chiara: blocchiamo gli stipendi dei parlamentari e sblocchiamo i contratti dei dipendenti pubblici». L'azzurro Enzo Fasano replica: «Fischi e trombe per Di Battista e il suo movimento che nelle aule parlamentari votano a sfavore degli agenti e poi scendono a cercare consensi nelle piazze».
Il clima è arroventato, ma la Santanché non rinuncia a dire la sua: «Capisco la rabbia e la delusione dei sindacati delle forze dell'ordine, noi siamo sempre stati al loro fianco: qualche errore lo abbiamo commesso, ma non abbiamo mai avuto dubbi da che parte stare».
Emanuele Fiano, responsabile Pd Sicurezza attacca: «La destra in questo paese ha tagliato il budget della sicurezza di circa 3,5 miliardi di euro, ha bloccato contratti e tetti salariali e le assunzioni al 20 per cento. Noi stiamo con fatica riparando i danni».
di Anna Maria Greco
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