Poliziotto in divisa firma per Salvini e finisce nei guai. La Questura apre un'indagine
4 Febbraio 2019 - 16:15La questura di Palermo ha aperto un'inchiesta per accertare quanto accaduto a Partinico, dove un poliziotto in divisa, mentre era in servizio, ha firmato all'interno di un gazebo allestito per Salvini. La foto, che ha sollevato una polemica, è stata postata dalla militante leghista Katya Caravella sui social.
Uno scatto innocente, un uomo si china per firmare una petizione in piazza all'interno di un gazebo. Una foto che, una volta che è stata pubblicata sui social, ha creato non poche polemiche. A firmare all'interno del gazebo "Salvini non mollare" è stato un poliziotto in divisa e in servizio a Partinico, nel palermitano. La foto è stata postata dalla militante leghista Katya Caravella sui social. Sotto la foto dell'agente, il commento: "Grande entusiasmo e partecipazione al Gazebo - scrive la militante -. Tanta gente che ci ha raggiunto anche dai paesi limitrofi per firmare la petizione. E' una vergogna indagare una persona per avere difeso i confini del proprio paese e che lotta per dare sicurezza agli italiani". La foto però non è piaciuta a tanti che hanno visto nel gesto del poliziotto una scelta fuori luogo, soprattutto durante il servizio di controllo del territorio. Tant'è che lo scatto è finito sul tavolo del questore di Palermo, Renato Cortese, che ha deciso di avviare un'indagine amministrativa. "In riferimento alle notizie stampa relative a quanto sarebbe avvenuto a Partinico nella giornata di ieri riguardanti un appartenente alla questura di Palermo, è stato dato avvio a un approfondimento per l'accertamento dei fatti", si legge in una nota diffusa dall'uffico di gabinetto della polizia.
Nel fine settimana si sono registrati altri episodi spiacevoli. Sempre a Partinico nel gazebo di piazza Duomo, un tunisino si è scagliato verbalmente contro un militante e lo ha minacciato di morte dicendo: ‘ti taglio la testa, ti apro tutto…’, prima di dileguarsi tra i vicoli del paese. A Bagheria sarebbe comparso un messaggio inquietante scritto con un pennarello rosso all’ingresso della sede del circolo leghista bagherese. Ed un altro messaggio, ben più minaccioso del precedente, è stato invece inciso con un chiodo ed indirizzato ad una rappresentante della Lega.
A denunciare entrambi i fatti è stato Igor Gelarda, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Palermo. "Nessuno pensi di intimidire i militanti e i rappresentanti istituzionali della Lega a Partinico e Bagheria, come in ogni angolo dell'Isola - dice Gelarda - impegnati ogni giorno con passione e dedizione sui territori per portare avanti il progetto del cambiamento per il riscatto della Sicilia. Sugli episodi è intervenuto anche Tony Rizzotto, deputato della Lega all'Ars. "Quanto avvenuto in queste ore a Partinico e a Bagheria è inaccettabile e ci saremmo aspettati una reazione di condanna unanime dal mondo politico e istituzionale, ma spesso questi “mondi” rappresentativi delle diverse facce della società sembrano non vedere o dimostrano di avere una visione distorta di questi gravi episodi di gratuita violenza".
Il segretario regionale della Lega in Sicilia, Stefano Candiani, rincara la dose.
"Ci aspettiamo cori di solidarietà - dice Candiani - a cominciare proprio dai primi cittadini di Partinico e Bagheria, oltre che dal sindaco della città metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.