Ponte crollato a Genova

Ponte Morandi, dal 2013 nessun controllo dal vivo e report falsi

La denuncia degli investigaotori: nei 5 anni prima del crollo non ci sono stati controlli dal vivo dei cassoni del ponte Morandi e la Spea avrebbe prodotto report falsi

Ponte Morandi, dal 2013 nessun controllo dal vivo e report falsi

Durante i cinque anni prima del crollo, nessuno ha ispezionato il ponte Morandi dal vivo. È questo il nuovo filone d'indagine sul quale stanno lavorando gli investigatori. Come riporta la Verità, la Spea engineering - il braccio operativo di Autostrade per l'Italia - ha sfornato report trimestrali sulla sicurezza del ponte senza verificare dal vivo lo stato dei cassoni.

Lo scorso 13 settembre, inoltre, tre dipendenti della Spea sono stati arrestati per falso ideologico proprio per l'imbellatura dei report. L'ultima relazione trimestrale prima del crollo è datata 6 luglio 2018 ed è stata firmata dall'ingegnere Serena Allemanni. Nel report si parla appunto dell'impalcato, ovvero l'insieme delle strutture di sostegno orizzontale del piano stradale, e viene dato il voto 50, quindi appena sufficiente: "I cassoni appartenenti alle pile a "V", anch’essi assai precompressi, presentano i cavi con andamento obliquo fortemente ossidati".

Il dramma in numeri

Il ponte Morandi è crollato il 14 agosto 2018. Sono 43 le persone che hanno perso la vita. Oltre 500, invece, sono rimaste senza casa. Nel mirino della giustizia ora ci sono 71 indagati fra tecnici e dirigenti di Aspi, Spea e Mit. Il 13 settembre, invece, sono stati arrestati tre dipendenti Spea: avrebbero modificato i rapporti sulla sicurezza.

L'ad di Atlantia Giovanni Castellucci, invece, si è dimesso il 17.

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