Cronache

Ponza, bambini senza pediatra. "Non vengono, neanche se super pagati"

Circa 400 bambini che abitano la sola isola di Ponza sono senza pediatra. La Regione Lazio promette grandi stipendi ma non si vede nessuno: "Non ne abbiamo trovato uno..."

Ponza, bambini senza pediatra. "Non vengono, neanche se super pagati"

Affollatissime d'estate, mete turistiche predilette dai romani e da migliaia di amanti del mare e delle barche che vengono a tuffarsi nelle loro acque cristalline, sulle Isole Pontine di Ponza e Ventotene non c'è l'ombra di un pediatra neanche a pagarlo oro.

I pediatri che "snobbano" 4.400 euro

E così, 400 bambini che abitano a Ponza (la più grande, che conta 3.500 abitanti) non hanno la loro figura di riferimento nel caso di un malanno di stagione ma anche semplicemente per la vaccinazione antinfluenzale o anti-Covid adesso aperta alla fascia d'età pediatrica 5-11 anni. Si tratta di un grosso problema, ormai atavico, che la Regione Lazio sta cercando di risolvere in tutti i modi, in primis garantendo un lauto stipendio: ad una base di 1.200 euro al mese vanno aggiunti otto euro per ogni piccolo paziente. Si arriva così ad un totale superiore alle quattromila euro soltanto per prendere un aliscafo e fare la spola con la terraferma. E invece nente, nessun medico è attualmente disposto a fare questa vita da pendolare con l'isola. C'è un poliambulatorio aperto h24, sì, ma manca la figura professionale richiesta, il pediatra.

"Non viene nessuno, nemmeno super pagato"

È preoccupato l'assessore comunale alla Sanità, Gennaro di Fazio, primario di Rianimazione all’ospedale di Formia. "C’è gente che se avesse la possibilità abbandonerebbe tutto per trasferirsi qui, in questo paradiso. Ma finora non abbiamo trovato un pediatra, neanche super pagato, disposto a trasferirsi", ha dichiarato al Messaggero, sottolineando come nella sola isola di Ponza, che conta 3.330 residenti a 400 bambini, lo stipendio netto fisso sarebbe all'incirca di 4.400 euro al mese. Come dicevamo prima, è un problema atavico che si trascina da sempre perché questa figura professionale non c'è mai stata ma la pandemia Covid-19 ha messo in risalto un problema troppo a lungo dimenticato: ogni bambino ha il diritto di essere curato da uno specialista, non soltanto dal medico generico presente in ambulatorio, non può mai essere ovviamente la stessa cosa.

"Due anni fa la Regione Lazio ci è venuta incontro raddoppiando l’indennità - sottolinea Di Fazio - Ma al relativo avviso pubblico non sono seguite risposte: nessuna manifestazione d’interesse per ricoprire l’incarico di pediatra di libera scelta per le Isole Pontine". Storia vera narra che in passato un pediatra aveva accettato l'incarico salvo rinunciare poco tempo dopo ufficialmente per motivi di famiglia mentre un altro collega era andato via per motivi di salute. Sembra una maledizione ma, forse anche per il periodo pandemico, è impossibile reperire questa figura nonostante un lauto stipendio. Stessa Carenza anche al Comune di Ventotene, i cui genitori sono costretti a recarsi sulla terraferma se vogliono incontrare uno specialista. "Per tutte le prestazioni specialistiche, anche le meno impegnative – spiega - bisogna affrontare viaggi via mare e recarsi sulla costa. Non si può andare avanti così", afferma sconsolato l'assessore alla Sanità del piccolo Comune, Francesco Carta.

Un bel problema, da risolvere al più presto.

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