Cronache

Prato, apre un ufficio postale solo per cinesi

Il senatore Mazzoni (Forza Italia) ha presentato un'interrogazione: "Si fa discriminazione nei confronti degli italiani e delle altre etnie"

A Prato domani sarà aperto un nuovo ufficio postale interamente dedicato alla popolosa clientela cinese, con personale che sa parlare la lingua ed è in grado, così, di soddisfare la clientela orientale. L'ufficio, come scrive il Tirreno, viene chiamato "ufficio mono-etnico Prato 4". Contributo all'integrazione o forma, palese, di autoghettizzazione? La notizia non è piaciuta al senatore Riccardo Mazzoni (Forza Italia), che ha presentato un'interrogazione ai ministri competenti, quello dell'Economia e quello dell'Integrazione. "Il servizio è pensato su misura per le esigenze della comunità cinese; in totale è previsto uno spazio di 200 metri quadrati con personale cinese, scritte nella lingua orientale e un percorso studiato per venire incontro alle esigenze della clientela della Chinatown pratese; nell'invito inviato da Poste italiane la sede è definita come «il nuovo ufficio mono-etnico".

Dalle  informazioni filtrate emerge che nel nuovo ufficio ci sarà "una grande attenzione alla comunità orientale" con dipendenti cinesi, ma anche brochure e volantini scritti con idiomi in cinese.

"L’idea di aprire questa nuova filiale - prosegue il senatore - segue la chiusura della sede di via Filzi dove la grande presenza di persone cinesi aveva creato diverse difficoltà costringendo Poste italiane ad adeguarsi dotando gli sportelli di traduttori; chiedo di sapere con urgenza se il ministero dell'Economia, che detiene il 100 per cento del capitale di Poste Italiane Spa e il ministero dell'Integrazione non ritengano che questa improvvida iniziativa sia discriminatoria degli utenti italiani e di tutte le altre etnie presenti nella realtà pratese e se non vada nella direzione esattamente opposta a quell'auspicato percorso di integrazione della comunità cinese, da sempre molto chiusa e restìa ad imparare la lingua italiana e ad aprirsi al confronto con la città che li ospita".

Commenti