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"La presidente? Il Paese va a balle in aria". Giletti sbotta in diretta

Il conduttore di Non è l'arena si sfoga sul dibattito della denominazione al femminile delle cariche politiche: "Ma chi se ne frega, il Paese va a balle in aria e noi perdiamo tempo"

"La presidente? Il Paese va a balle in aria". Giletti sbotta in diretta

Il presidente o la presidente Giorgia Meloni? In realtà a mettere da parte questo dilemma è stata la diretta interessata, visto che nella prima comunicazione ufficiale dello staff dopo il giuramento è stata usata la denominazione al maschile. Il dibattito però non si è spento e ha trovato spazio nell'ultima puntata di Non è l'arena, programma in onda la domenica sera su La7, in cui gli ospiti si sono interrogati sulla necessità di adattare il riferimento delle cariche politiche al femminile se ricoperte da donne.

Lo sfogo di Giletti

Un tema che però fin da subito ha fatto perdere la pazienza a Massimo Giletti, che si è mostrato sconcertato per una discussione su un tema di minore importanza rispetto alle grandi emergenze che il nuovo governo è chiamato ad affrontare. È noto che l'utilizzo di un linguaggio inclusivo nella comunicazione istituzionale è un cavallo di battaglia della sinistra. Ma il conduttore della trasmissione ha fatto notare che in questo momento sarebbe opportuno dedicare tutte le attenzioni ad altre priorità.

"Ma chi se ne frega, scusate. Il Paese va a balle in aria e noi stiamo perdendo tempo su 'il' presidente o 'la' presidente", si è sfogato Giletti allargando le braccia. Il conduttore ha infine elencato tutte le questioni che in realtà andrebbero affrontate con assoluta urgenza: "Abbiamo i salari più bassi dell'Europa, le bollette probabilmente più care d'Europa e io vado a perdere ore per capire se si chiama 'il' presidente o 'la' presidente. Ma dai!".

In studio è intervenuto anche Vittorio Sgarbi, che a tal proposito ha ricordato un precedente lampante: "Napolitano fu durissimo contro la Boldrini. Io lo appoggiai, lui appoggiò me. Il presidente, il ministro, il sindaco. Però io sono assessore a Viterbo e ho la sindaca, si fa chiamare la sindaca".

L'intervento della Crusca

Giorgia Meloni può vantare di essere il primo presidente del Consiglio donna del nostro Paese. Ma, in maniera molto coerente, ha preferito adottare la formula al maschile. Il ragionamento è che il riferimento è alla carica politica ricoperta e non alla figura femminile. Da qui la scelta di non ricorrere a un adeguamento del ruolo al femminile.

Sul tema si è registrato anche l'intervento dell'Accademia della Crusca. Il presidente Claudio Marazzini ha affermato che l'uso del maschile non marcato non si può considerare un errore di grammatica: "Chi preferisce le forme tradizionali maschili ha diritto di farlo".

In passato Laura Boldrini, ex presidente della Camera, aveva denunciato di essere chiamata "signor presidente". Invece Maria Elisabetta Alberti Casellati, ex presidente del Senato, aveva preferito il maschile non marcato.

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