Cronache

Preso ma di nuovo scarcerato. Impunito il rapitore di bimbi

Il pm non ravvisa i termini per l'arresto del clandestino. Dopo la nostra denuncia Orlando ordina accertamenti

Preso ma di nuovo scarcerato. Impunito il rapitore di bimbi

Ragusa Per la seconda volta nel giro di pochi giorni Lubhaya Ram, l'indiano 43enne con precedenti per droga e ricettazione e irregolare sul territorio italiano che il 16 agosto ha tentato di rapire una bambina di 5 anni in spiaggia a Scoglitti (Ragusa), è libero di girare a suo piacimento persino nei luoghi in cui è maturato il delitto di cui è accusato. Indagato ma libero, ha lasciato la caserma dei carabinieri di Vittoria (Ragusa) intorno all'una del mattino di ieri, dopo un interrogatorio fiume dinanzi al sostituto procuratore di Ragusa, Giulia Bisello, il capitano dei carabinieri Luca Armao, e il suo avvocato d'ufficio, Biagio Giudice.
«Sono innocente», ha detto, e lo ha ribadito più volte. Ed evidentemente la sua versione dei fatti ha convinto il magistrato che ha ritenuto che non siano emersi elementi nuovi rispetto a quelli raccolti dai militari dell'Arma dopo l'arresto di martedì scorso per tentato sequestro di persona e sottrazione di minore tali da giustificare una misura cautelare nei confronti dell'indagato. Ram è a spasso per la seconda volta tra l'incredulità e la rabbia della gente.
Il caso è stato portato a conoscenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha chiesto all'ispettorato del ministero di avviare gli accertamenti preliminari in merito alla vicenda e ha anche assicurato di voler rispondere alle questioni che il Giornale, nell'editoriale-lettera aperta di sabato a firma del direttore Alessandro Sallusti. Il punto per il pm, lo stesso che dopo il fermo da parte dei carabinieri per il tentato rapimento ha rilasciato l'indiano a piede libero dopo solo 24 ore di carcere in attesa dell'udienza di convalida, resta sempre quello: un reato allo stato di tentativo non consente nel nostro sistema un provvedimento di fermo, nemmeno se si tratta di un delitto di spessore come il sequestro di una bambina. Intendiamoci, il fermo non si può convalidare ma si sarebbe potuta chiedere una misura cautelare meno restrittiva nei confronti dell'indagato, cosa che il sostituto procuratore non ha inteso fare non ravvisandone gli estremi.
La piccola ricordiamolo stava rientrando dal mare coi genitori e loro amici quando l'indiano, dopo essersi avvicinato con aria affabile al gruppo tanto da non insospettire nessuno, l'ha tirata a sé, l'ha presa in braccio ed è fuggito via. Dopo qualche attimo di disperazione, i genitori lo hanno inseguito e il papà è riuscito a raggiungerlo e a strappargli dalle braccia la figlioletta. Ma il tutto sarebbe durato poco secondo l'indiano che avrebbe percorso «solo» una decina di metri e senza mai sfuggire al campo visivo dei genitori. Il reato è classificato come tentato, cosa che alleggerisce la posizione dell'uomo.
«Il mio assistito ha risposto a tutte le domande del pm ha detto l'avvocato Giudice - Ha spiegato ogni dettaglio della triste vicenda. Non era sua intenzione rapire la bambina. Si è trattato di un fraintendimento». Altro che, secondo i genitori, sentiti anche loro sabato sera. Hanno rivissuto i momenti di terrore, confermando il rapimento. E ci sono anche parecchi testimoni, che sono stati sentiti, che confermano che l'indiano se ne sia corso via con la piccola. Si attende adesso l'avviso di conclusione delle indagini per conoscere i dettagli dell'interrogatorio e come Ram abbia giustificato le sue azioni. Il suo legale si dice certo che tutto sarà spiegato in sede di processo. E vista l'attenzione mediatica che ha attirato la vicenda, potrebbe essere chiesto presto il giudizio immediato.
Ma nel frattempo l'indiano dove sarà? Non avendo fissa dimora i carabinieri lo hanno cercato per due giorni quando il pm ha deciso di interrogarlo, con dispendio di energie e risorse preziose. E, ciliegina sulla torta, si da il caso che proprio oggi scada il decreto di espulsione a suo carico emesso un anno fa dal questore di Ragusa. A questo punto l'uomo potrebbe anche decidere di ottemperarlo e andarsene via dall'Italia.

Ad ogni modo sarà cercato di nuovo per essere accompagnato in un centro di identificazione ed espulsione.

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