Cronache

Il procuratore contro Alfano: "Ha parlato troppo presto"

La procura accusa il ministro: ha parlato troppo presto. Lui replica: "Non ho diffuso io i dettagli"

Il procuratore contro Alfano: "Ha parlato troppo presto"

Il caso di Yara Gambirasio, che ieri potrebbe essere arrivato a una soluzione, ha scatenato uno scontro tra Angelino Alfano e la procura di Bergamo.

Il procuratore Francesco Dettori ha chiesto cautela: "Siamo in una fase delicatissima, prima di diffondere altri dettagli sull'indagine bisognerà attendere la convalida del fermo da parte del gip. Rispettiamo almeno la procedura e diamo all'indagato quel minimo di garanzie previste dalla legge". Poi accusa: "Era intenzione della procura mantenere il massimo riserbo. Questo anche a tutela dell’indagato in relazione al quale, secondo la Costituzione, esiste la presunzione di innocenza".

Il riferimento è probabilmente al ministro degli Interni Angelino Alfano, che ieri ha annunciato il fermo mentre l'uomo era ancora sotto interrogatorio. "È un grande risultato frutto di un grande lavoro tecnico-scientifico", ribadisce oggi il vicepremier, ammettendo però che "la presunzione di innocenza vale per tutti e vale anche in questo caso". Poi replica agli attacchi: "Non avendo dato alcun dettaglio credo che il procuratore di Bergamo non ce l’abbia con me. Piuttosto si dovrebbe chiedere chi ha inondato i mass media di informazioni e dettagli in quantità infinita: non è stato certo il governo. E in ogni caso l’opinione pubblica aveva il diritto di sapere e ha saputo. E questo è stato un elemento di rassicurazione, perchè nel nostro paese chi uccide va in galera".

"Non c’è nessuna polemica, ma questa situazione non mi è piaciuta", ha tagliato corto il procuratore Dettori. Il magistrato, intercettato dai cronisti insieme al procuratore generale di Brescia, Pier Luigi Maria Dell’Osso e alla pm titolare del caso Yara, Letizia Ruggeri, ha ribadito che intenzione degli inquirenti era quella di mantenere la vicenda sotto silenzio almeno fino alla firma del gip sulla convalida dell’arresto di Bossetti.

E quando gli sono state riportate le parole del ministro dell’Interno, convinto che l’opinione pubblica abbia il diritto di essere informata, ha replicato: "Il ministro Alfano può avere l’opinione che vuole", senza voler aggiungere altro.

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