Ricordate la storia di quel professore che era stato licenziato perché non aveva dichiarato di essere stato multato, undici anni prima, dopo che aveva fatto pipì in un cespuglio? Imputato per "atti contro la pubblica decenza", aveva pagato duecento euro di multa e chiuso i conti con la legge. Il precedente, però, era riaffiorato a seguito di un controllo della Corte dei conti, che ha scovato la multa e, conseguentemente, la dichiarazione mendace dell'uomo che, prima dell'assunzione a ruolo, nel 2013, aveva firmato un'autodichiarazione al Ministero dell'Istruzione in cui sosteneva "di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l'applicazione di misure di sicurezza e di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi scritti del Casellario giudiziario ai sensi della vigente normativa".
Pur non figurando nella fedina penale, per la Corte dei conti quella multa (non menzionata) era un motivo sufficiente per licenziare l'insegnante. E così le autorità scolastiche lo avevano licenziato.
Ora finalmente arriva la buona notizia per il professore: il giudice del lavoro di
Bergamo lo ha reintegrato e ha disposto anche che gli vengano pagati gli arretrati. All’uscita dal Tribunale il professor Stefano Rho era atteso da un gruppo di ragazzi che l’ha applaudito e abbracciato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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