Cronache

La professoressa fa jogging: pestata dal papà di un alunno

La professoressa Stefania Turreni, vicepreside in una scuola di Terni, è stata aggredita dal papà di uno studente mentre faceva jogging. Sul caso indagano i carabinieri

La professoressa fa jogging: pestata dal papà di un alunno

"Mi sento un morto sulla bara". Ha rischiato di morire la professoressa Stefania Turreni, 47 anni, vicepreside e assessore alla scuola di Guardea (Terni), presa a calci e pugni dal papà di uno studente mentre faceva jogging. "La situazione scolastica sta diventando insostenibile", racconta ancora incredula per l'accaduto alle pagine del quotidiano La Nazione. Dopo il ricovero in ospedale, l'insegnante è tornata a casa: "Oggi muovo di nuovo il collo", dice. Sulla vicenda indagano i carabinieri.

Il pestaggio

I fatti risalgono a domenica mattina. La professoressa correva lungo la strada che conduce alla frazione di Tenaglie, nel comune di Montecchio, quando è stata assaltata alle spalle dal papà di uno studente. L'uomo ha tentato di strangolarla salvo poi scaraventarla in un dirupo e darsela a gambe all'arrivo di un'automobile. L'insegnante è salva per miracolo ma ha il corpo martoriato dai colpi che le ha inferto il malintenzionato: "Al di là di ecchimosi e lividi, ho una prognosi di guarigione di 30 giorni e la tiroide lacerata - racconta la vicepreside -, ma come detto oggi muovo il collo e mi sto riprendendo. Una cosa devo aggiungere. Purtroppo anche questo episodio rientra in un attacco ormai costante e quotidiano alle donne e alle istituzioni, soprattutto all'istituzione scolastica. E questo per me è veramente insopportabile. L'impegno scolastico sta diventando ingestibile".

L'aggressore

Bocche cucite sull'identità dell'aggressore "anche perché ci sono dei minori da tutelare", spiega la professoressa. "Ho riconosciuto chi mi ha aggredito - continua -, l'ho riferito ai carabinieri che mi hanno ascoltata in ospedale. Diciamo che è una persona riconducibile alla mia attività professionale. Ma non voglio dire niente di più, ci sono in mezzo dei minori da tutelare". Le indagini, affidate ai carabinieri, sono serratissime. Tuttavia il movente dell'aggressione sembrerebbe riconducibile all'ambito scolastico. Dei provvedimenti a carico dell'assilatore potrebbero essere emessi già nelle prossime ore.

Il sindaco: "fatto gravissimo"

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Guardea, Giampiero Lattanzi. "Un fatto gravissimo - ha commentato il primo cittadino -, estraneo alla nostra comunità. La strada in cui si è consumata la brutale e vile aggressione è molto frequentata e ovviamente l'episodio ha destato grande preoccupazione nella popolazione. Stefania ha incontrato casualmente l'aggressore, che non solo l'ha presa a pugni ma l'ha spinta in un dirupo e le ha stretto le mani sul collo. Per fortuna sarebbe transitata un'auto che lo ha fatto desistere. Quindi lei ha recuperato la sede stradale e chiesto aiuto". Poi, sulle indagini: "Non sono compito mio - ha concluso Lattanzi -.

Certo è che quella del contesto scolastico è un'ipotesi plausibile".

Commenti