Psicosi coronavirus, ora riparte l'assalto ai supermercati

Il decreto del governo ha mandato nel panico i cittadini. Ieri sera, in molti si sono presentati in stazione centrale per scappare da Milano. Questa mattina è partito l'assalto ai supermercati. Code anche in Piemonte

Psicosi coronavirus, ora riparte l'assalto ai supermercati

La stretta del governo e i provvedimenti per fermare il coronavirus hanno mandato nel panico i cittadini. Il premier Giuseppe Conte ha firmato nella notte un decreto che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal Covid-19. Ma già nella serata di ieri, quando era circolare la bozza del decreto, la gente ha iniziato a preoccuparsi. In centinaia hanno preso d'assalto la stazione centrale di Milano per fare ritorno a casa: video e foto pubblicate sui social mostrano le biglietterie affollate così come i treni in partenza dal capoluogo lombardo.

Questa mattina tutta la Lombardia si è svegliata in un clima di calma apparente. E mentre viaggiatori e furoisede hanno raggiunto le proprie destinazioni nel resto dell'Italia, nelle zone colpite dalla misura del governo c'è chi si trova a fare i conti le limitazioni. Così centinaia di persone si sono riversate nei supermercati per fare scorta di cibo e beni di prima necessità. Una corsa all'acquisto che si era già registrata qualche settimana fa quando era arrivata la notizia della creazione delle zone rosse nel Lodigiano. Per timore di restare chiusi in casa in quarantena, la gente era corsa al supermercato riempiendo i carrelli di qualsiasi cosa. Ora, con il nuovo decreto firmato nella notte dal premier Conte, la paura torna a fare capolino e, di conseguenza, è ri-partito l'assalto ai negozi di alimentari.

Il decreto

Nel decreto sulle misure urgenti per la Lombardia e le 14 province si legge che le attività commerciali dovranno rispettare la distanza di un metro per i clienti altrimenti scatterà la sanzione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse. Nei giorni festivi e prefestivi, saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. La chiusura non è prevista per farmacie, parafarmacie e negozi di alimentari, ferma restando la prescrizione del metro di distanza.

Intanto però è partita la corsa ai negozi. A Milano, ad esempio, nella prima mattinata in molti si sono presentati al supermercato di Corso Lodi per riempire i propri carrelli (guarda la gallery). E così, ora dopo ora, gli scaffali si svuotano sempre di più.

Non solo Lombardia.

Anche in Piemonte è scattato l'assalto ai supermercati. Alessandria nel suo primo giorno di "chiusura" è quasi deserta, ma, come riporta La Stampa, la paura di rimanere chiusi in casa ha fatto partire la corsa ai negozi.

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