Cronache

Quando il piacere ​diventa ossessione

Storia di Giovanni, malato di sesso che spende fino a 1.200 euro al mese in prostitute. "Da quando mi sveglio a quando vado a dormire, penso al mio prossimo rapporto sessuale..."

Quando il piacere ​diventa ossessione

Quando il sesso si trasforma da piacere ad ossessione? Il confine sembra veramente sottile. Ci sono uomini ( ma sono in crescita anche le donne), che di punto in bianco perdono di vista completamente la loro vita. Si ritrovano a spendere quasi tutto il loro stipendio per andare a prostitute o club privè dove organizzato “festini particolari”.

Grazie un centro ascolto per disturbi della sessualità a Roma, siamo venuti a conoscenza della storia di Giovanni, che pur rimanendo anonimo ci ha raccontato alcuni dettagli di quella che è diventata per lui una vera e propria droga: andare a prostitute, 4 giorni su 7 e non riuscirne a farne a meno.

Giovanni ha 33 anni, fa l’impiegato di banca e non è sposato, né fidanzato. Il suo aspetto, di bella presenza, ci fa presupporre che non abbia difficoltà a trovare una persona con cui dividere momenti intimi, sessuali, ma nonostante questo lui preferisce pagare per un rapporto sessuale. Il suo quadro clinico è una nevrosi ossessiva causata da un’ansia esistenziale persistente. Nel sesso ha trovato il suo “antistress”.. Un modo insolito per non affrontare le sue paure e conflitti.

"La prima volta è stato a 26 anni. Ci andai su consiglio di un amico, per sbloccarmi e smettere di commiserarmi dopo la fine di una storia con una ragazza durata 4 anni. Non andò benissimo, fu come violare tutti i miei principi. Mi sentivo sporco, me ne vergognavo. Pagare una donna per fare sesso era come essere, sentirsi, meno uomo. Poi però, al contrario è diventata per me una dipendenza. Da allora non sono riuscito più ad avere una storia vera, un rapporto di coppia normale. E il peggio è che non mi interessa. Da quando mi sveglio a quando vado a dormire, penso al mio prossimo rapporto sessuale con chi e dove, naturalmente a pagamento". Alla domanda quando spenda in un mese, la risposta è sconvolgente soprattutto se pensiamo a chi non ha neanche un lavoro: "Ci sono mesi che arrivo a spendere sui 1000, 1200 euro. Praticamente quasi tutto il mio stipendio. Capita quando mi concedo qualche “sfizio” in più. L’asticella della trasgressione è sempre alta in me e da circa due anni, sono diventato assiduo frequentare di club privè dove si organizzano incontri sadomaso con quelle che io chiamo le “dominatrici”. Alcuni di questi incontri vengono organizzati fuori Roma, e quindi le spese aumentano".

Ma Giovanni non è l’unico ad avere questa passione, altri liberi professionisti come lui, manager, dottori, politici sono fan del sesso con le Escort Mistress. Il fatto che tutti ricoprano ruoli manageriali di un certo livello non è un caso. Infatti il rapporto con queste prostitute dominatrici è al contrario. Loro che durante il giorno sono i capi, i dirigenti si trovano a dover subire degli ordini da una donna, il che rende per loro tutto molto più eccitante e trasgressivo.

Ma non è certo una novità quella del sesso sadomaso, da tempo infatti è diventato “prerogativa sessuale” di molti. Basta un click in rete e vi appariranno siti dove compare una lunga lista di mistress professioniste. Naturalmente a pagamento, è ovvio.

In pochi ammettono di andare con queste dominatrici a pagamento o con le normali prostitute. Anzi sono proprio quelli che sentendo altri, punteranno il dito e moralizzeranno la platea che hanno di fronte. E, come spiega Giovanni, il motivo oltre una grande ipocrisia è il sessismo di questi uomini: "Io mi astengo dal rispondere, ma almeno non mento. Gli altri invece, come molti miei colleghi sono più sessisti di me che pago le prostitute per un rapporto sessuale. Loro con le loro fidanzate, mogli e compagne, si aspettano sempre del sesso. Pagano una cena ad una donna? Poi si aspettano del sesso con lei. La portano al cinema? Sempre sesso pretendono. Alla fine chi tratta la donna come merce? Loro più di me” Facciamo un’ultima domanda a Giovanni, e cioè visto che ha deciso di rivolgersi ad un centro ascolto per disturbi della sessualità se sia davvero intenzionato a smettere ora e, magari provare a confrontarsi con una donna nella vita reale di tutti i giorni. “Ad oggi continuo a farlo. Odio ammetterlo ma mi piace. Il pomeriggio dopo il lavoro vado in palestra, poi torno a casa, ceno e subito dopo mi preparo con accuratezza. Faccio la barba, la doccia e metto abiti puliti. Ed esco, ad un incontrare una nuova donna e a consumare l’ennesimo rapporto sessuale a pagamento.

Voglio tirarmene fuori è vero, ma oltre il lavoro, gli amici e la famiglia al momento è il mio unico, vero interesse è il sesso".

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