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Quando tornano le cabine telefoniche?

Con i negozi chiusi la domenica, prende sempre più forma quell'Italia in bianco e nero che ci fa rivivere gli anni beati della nostra infanzia e giovinezza

Quando tornano le cabine telefoniche?

C'è da dire che con questi gialloverdi, per chi soffre di nostalgia, è una meraviglia. Con i negozi chiusi la domenica, prende sempre più forma quell'Italia in bianco e nero che ci fa rivivere gli anni beati della nostra infanzia e giovinezza. Un pezzo alla volta, ci stanno guidando in una meravigliosa recherche du temps perdu, regalandoci se non altro l'illusione di tornare bambini e ragazzi.

Grazie soprattutto ai Cinque Stelle, torneremo a un'Italia senza vaccini, e magari qualcuno sperimenterà gli effetti della poliomielite, che era un pezzo che non si vedevano più in giro. Torneremo a impiegare sei ore per percorrere cinquecento chilometri in treno, perché l'Alta Velocità è brutta e cattiva, ti fa perfino costruire dei tunnel. Torneremo a esibire i documenti quando passeremo i confini della Francia, o degli altri Stati Europei, perché torneranno pure le frontiere fra Paese e Paese, che diamine, basta con i poteri forti di Bruxelles. Ma non solo: quando programmeremo un viaggio all'estero, torneremo in banca a comprare i franchi e i marchi: vi ricordate com'era bello quando c'era la lira? Ecco, prima o poi tornerà anche la lira, e ci sentiremo ancora bambini, quando andavamo in edicola a comprare l'albo di Capitan Miki a trenta lire.

Ma il governo gialloverde ha in cantiere tante altre belle cose per farci viaggiare - all'indietro, s'intende - sulla macchina del tempo. Ridotti i vaccini a un optional, messa al bando l'alta velocità, ripristinate le frontiere e tornati alla lira, tornerà anche la naia con la sua comunione degli alpini, torneranno le statalizzazioni che funzionavano così bene, dalle strade alla corrente al gas e alle telecomunicazioni; torneranno, magari, i dazi, perché si parla anche di quello, e torneremo perfino a un'Italia senza più elezioni, come annunciato dalla Casaleggio Associati, che è sempre avanti, è così avanti e profetica che ci farà tornare alla prima Italia unita, quando a votare erano poche centinaia di persone; anzi, ancor più indietro, perché ai tempi di Cavour almeno il Parlamento c'era.

Va detto che qualche cosa giusta, in questo procedere come i gamberi, ci sarà pure. Ad esempio padre e madre non sono genitore 1 e genitore 2: un'idea della Lega, però. Fosse solo per l'anima grillina, questo è il governo del «si stava meglio quando si stava peggio». Mancano solo il Canale Nazionale, i dischi in vinile, la Sisal e i telefoni a gettone, poi ci sentiremo tutti poveri ma belli come allora. I pochi ricchi saranno i giganti del web e dell'evasione fiscale, veri registi di questo gigantesco imbroglio.

Michele Brambilla

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