
La Resistenza ha avuto certamente un ruolo, ma questa nostra Repubblica non «nasce dalla Resistenza», come ci hanno inculcato a scuola, ma dagli eserciti. Uomini in armi e divise hanno prima liberato e poi protetto il nostro Paese pagando un altissimo prezzo in vite umane e per questo ogni 2 giugno rendiamo loro onore. Perché - essendo il male sempre in agguato - senza soldati non poteva esserci e non ci può essere pace. Per questo ieri, alla tradizionale sfilata ai Fori Imperiali di Roma, è risuonato come una bestemmia l'atteggiamento strafottente della presidente della Camera che si è rifiutata di applaudire il passaggio dei reparti (salvo quelli della Croce Rossa e dei volontari del Servizio Civile); per questo è davvero disonorevole presentare come ha fatto l'onorevole Beppe Civati a nome dei colleghi comunisti una interrogazione sui milioni spesi in questi anni per organizzare la parata.
Si chiedano Civati e la Boldrini quanti soldi abbiamo speso in questi anni in sicurezza e ordine pubblico per permettere di sfilare a centri sociali, immigrati, occupatori abusivi di case, gay pride e chi più ne ha più ne metta. Su quello, per i due, non si deve badare a spese ed è giusto spellarsi le mani in applausi democratici.
Tra i vantaggi della fine anticipata della legislatura c'è sicuramente quello che ci libereremo prima di Laura Boldrini, che come cittadina può pensarla come vuole ma come presidente della Camera ha il dovere di rendere onore ai nostri soldati, dei quali peraltro la signora non disdegna la costosa tutela alla sua persona (non si capisce bene da quale pericolo, ma va così). Ormai, più che di presidenti della Camera, da dieci anni a questa parte dovremmo parlare di presidenti Anti-Camera. Prima Gianfranco Fini, poi Laura Boldrini, che hanno vissuto l'istituzione come una sorta di ufficio privato, le cui attività sono state in perenne contrasto con il comune sentire dell'Aula che avrebbero dovuto rappresentare.
I soldi buttati via sono quelli per mantenere nel lusso la numerosa corte assegnata al presidente della Camera, sono quelli che diamo ogni mese a Civati (un soldato vede in un anno
quello che lui guadagna in un mese). Le Forze Armate sono l'origine e il futuro della democrazia e in tutti i Paesi liberi sono amate e rispettate. Consoliamoci: le Boldrini passano, i Civati non sono neppure mai arrivati.