Al raduno della ong islamica censurate le vittime di Parigi

Seconda tappa del tour di beneficenza organizzato dalla ong Islami Relief. Gli organizzatori: "In Siria quest’anno abbiama aiutato mezzo milione di persone inviando 16 milioni". Ma ignorano i morti di Parigi e si rifiutano di condannare il terrorismo islamico

Al raduno della ong islamica censurate le vittime di Parigi

Alla Notte della speranza non si parla delle vittime di Parigi. Peggio che morti di serie B. Non vengono nominati nemmeno quando dal palco del PalaDozza di Bologna l'imam di Brescia, Amin Al Hazmi, dice che i musulmani sono "parte dell’umanità intera, aldilà delle lingue, religioni, etnie, idee, di qualsiasi appartenenza". Eppure la serata organizzata dalla ong Islamic Relief fa parte di un tour di beneficenza per gli orfani di tutto il mondo che stasera sarà a Milano, domani a Torino e lunedì a Verona.

Sebbene gli organizzatori avessero detto che si sarebbe parlato solo di beneficienza e solidarietà, il silenzio sulle vittime di Parigi è assordante. Anche perché, come racconta il Corriere della Sera, il maxi raduno si è tenuto in un clima tesissimo. Le camionette della polizia erano dispiegato ovunque. Lo stesso per quelle dei carabinieri appostate all'esterno del PalaDozza. Dentro, invece, la Digos, insieme ai cani delle unità cinofile antiesplosivo, vigilava con discrezione. "Prima di aprire il palazzetto e far entrare le persone, però, artificieri e unità cinofile hanno 'bonificato' lo stabile - si legge sul Corriere della Sera - non è la prima volta che fa tappa a Bologna l’evento di raccolta fondi, ma quest’anno si tiene a due settimane esatte dal venerdì nero di Parigi". Tanto che la presenza delle forze dell'ordine risultava sin troppo eccessiva per un evento di beneficenza. La stessa ong ha garantito un servizio d'ordine di 100 volontari. "C’è tensione, si sente nell’aria - ammettono Chaina e Hadir, 21enni di origini tunisine - quello che sta succedendo nel mondo fa paura anche a noi. Tante persone non sono venute stasera proprio perché hanno paura. Se succede qualcosa è un pericolo per tutti".

"Gli altri anni non c’era la polizia — sbuffa una volontaria di Islamic Relief — tutta quest’attenzione è ingiustificata, è solo un evento di beneficenza". Eppure, oltre al colpevole silenzio sulle vittime del terrorismo islamico, l'organizzazione della serata non è poi così cristallina. Solo all'ultimo, per esempio, il predicatore Omar Abdelkafy, contestato per le sue frasi choc sull’11 settembre, ha preferito tenersi alla larga dal PalaDozza. E questo solo grazie al pressing della leghista Lucia Borgonzoni.

Dal palco, invece, Yassine Lafram, coordinatore della comunità islamica bolognese, non fa altro che lodare la ong: "In Siria quest’anno Islamic Relief ha aiutato mezzo milione di persone inviando 16 milioni". Ma per i morti di Parigi nemmeno un minuti di silenzio, nemmeno una parola di cordoglio. Né tantomeno una ferma condanna ai terroristi islamici.

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