Cronache

Ragusa, l'ira della madre della bimba rapita: "La legge mi fa vomitare"

La rabbia della madre della piccola rapita da un indiano. E il pm di Ragusa se la prende col ministro: "Non mi ha difeso". Orlando avvia accertamenti

Ragusa, l'ira della madre della bimba rapita: "La legge mi fa vomitare"

''Questa legge mi fa vomitare''. È la rabbia della madre della piccola che a Ferragosto è stata rapita da Ram Lubhaya, clandestino indiano di 43 anni, a Scoglitti nel Ragusano.

La donna, ancora scossa, ha raccontato la sua versione a NewsMediaset: "Mi trovavo sul lungomare, a risalire le scale, mentre la bambina era già salita con mio marito", dice al telefono a Enrico Fedocci, "A un certo punto un'amica mi ha fatto notare che la mia bimba era in braccio a uno straniero che la teneva molto stretta a sé, con il faccino quasi sotto la sua ascella, proprio bloccata a lui''. È allora che ha realizzato quello che stava accadendo: "La paura è stata tanta...".

Paura che si mischia alla rabbia, nonostante la piccola sia stata salvata immediatamente, "Volevo solo dire una cosa: che ieri siamo stati risentiti, speranzosi che questa persona venisse anche solo espulsa dall'Italia, perché comunque io rischio di trovarlo giù a Scoglitti", si sfoga la donna, "Voglio solo dire che io vomito davanti alla legge italiana. Perché ho compreso che è stata applicata proprio la legge nei minimi particolari. E oggi ci è stato detto che non ha concluso il reato, perché lui si doveva allontanare dalla nostra vista, lo dovevamo perdere di vista per poter dire che si stava portando via la nostra bambina. Lui si è avvicinato a noi come se conoscesse qualcuno e l'ha presa con sé per portarsela via. Lui si è fermato perché noi lo abbiamo fermato".

Intanto il procuratore di Ragusa Carmelo Pietralia punta il dito contro Andrea Orlando: "Se ho sentito bene oggi in tv, il ministro della Giustizia avrebbe annunciato di voler approfondire il caso sulla vicenda del tentato rapimento di una bimba di 5 anni", ha detto difendendo il pm Giulia Bisello che ha rilasciato l'indiano, "Rientra nei suoi poteri, ma avrei gradito una dichiarazione di solidarietà nei confronti di un magistrato che applica la legge e fatta segno di pesanti e volgari offese".

Tutto proprio nel momento in cui lo stesso Orlando rivelava di aver chiesto "all'Ispettorato di approfondire la vicenda".

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