Cronache

Rai, Marrazzo sospeso dalla sede di corrispondenza di Gerusalemme

Dopo un'indagine durata alcuni mesi per presunte irregolarità sulla gestione della sede Rai di Gerusalemme, il responsabile Piero Marrazzo è stato sospeso

Rai, Marrazzo sospeso dalla sede di corrispondenza di Gerusalemme

Nuovi guai per il giornalista Piero Marrazzo, ex governatore della Regione Lazio. La Rai lo ha rimosso dall'incarico di corrispondente da Gerusalemme. A quanto si apprende la decisione di sospenderlo dall'incarico è scattata dopo una verifica dell'organismo di controllo interno, da cui sarebbe emersa una gestione "opaca" in fatto di amministrazione della sede di corrispondenza. Il principale responsabile delle irregolarità sarebbe un produttore esecutivo, un italo-israeliano, nel frattempo già allontanato dalla Rai. La decisione è dei primi di luglio ma solo ora è filtrata. Nominato un responsabile ad interim della sede, si tratta di Raffaele Genah. A far partire l'indagine è stata una lettera anonima arrivata alla sede centrale della Rai, tra marzo ed aprile, presa in carico dall’Internal Audit guidato da Delia Gandini, che risponde direttamente al presidente Rai, Marcello Foa. E' stata condotta un’istruttoria che ha portato ai due provvedimenti, uno dei quali appunto di sospensione di Marrazzo.

La Rai e poi la politica

Figlio del giornalista Giuseppe Marrazzo, dopo la laurea in giurisprudenza entra in Rai lavorando, come conduttore, al Tg2, e poi come responsabile della sede Rai della Toscana. Chiamato da Minoli, passa alla Cronaca in diretta e ad altri programmi di approfondimento. Dal 1998 al 2004 conduce "Mi Manda Raitre", divenendo uno dei volti noti più conosciuti della tv di Stato. Nel novembre 2004 decide di candidarsi per il centrosinistra alla guida della Regione Lazio, vincendo le elezioni nell'aprile 2005. Il 23 ottobre 2009 scoppia lo scandalo che lo riguarda: viene ricattato da quattro carabinieri che lo filmano durante un incontro con un transessuale, con uso di droga. Dopo pochi giorni, travolto dal clamore, si dimette. Nel 2010 la Cassazione dichiara Marrazzo vittima di un complotto organizzato da "carabinieri infedeli". Marrazzo viene scagionato da ogni accusa, compresa quella relativa alla cessione di droga, ritenuta di uso personale. Marrazzo torna a lavorare in Rai: il suo primo documentario, dall'Armenia, va in onda a gennaio 2012.

nel novembre 2013 torna a condurre un programma ("Razza umana", su Rai2), mentre nell'estate 2015 diventa corrispondente da Gerusalemme per la Rai.

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