Cronache

Rampini contro la P.a.: "Sabotatori, nel lockdown hanno fatto ferie"

Le parole del giornalista naturalizzato statunitense continuano a far discutere: " La traduzione letterale di 'smart working' sarebbe lavoro intelligente, questi già non facevano un lavoro intelligente. Hanno lavorato ancora meno, ancora peggio"

Rampini contro la P.a.: "Sabotatori, nel lockdown hanno fatto ferie"

Stanno creando un vespaio di polemiche le pesanti parole pronunciate dal giornalista Federico Rampini durante la trasmissione "Stasera Italia", andata in onda su Retequattro durante la serata dello scorso lunedì 3 agosto, nei confronti dei dipendenti pubblici e dello scarso impegno che a detta sua avrebbero dimostrato durante il periodo del lockdown, specie lavorando da casa. Anche le risate che hanno accompagnato le esternazioni di Rampini, sia da parte della conduttrice Veronica Gentili che dell'economista Carlo Cottarelli, non sono passate inosservate a quanti nelle ultime ore hanno voluto replicare all'attacco portato dal giornalista naturalizzato statunitense.

"Purtroppo questa è la vergogna italiana in assoluto. Guardate, aveva piena ragione Cottarelli a dire che il presidente dell'Inps se ne dovrebbe andare. Però non basta, non se ne deve andare solo lui. Bisogna cominciare a fare pulizia in un mondo che è un mondo di sabotatori della rinascita italiana", ha esordito Rampini prima di affondare il colpo.

"Andiamo a guardare che cosa è stato il crollo della produttività già bassissima di tanti statali, di tanti pubblici dipendenti che si sono fatti il lockdown a casa col cosiddetto 'smart working'. La traduzione letterale di 'smart working' sarebbe lavoro intelligente, questi già non facevano un lavoro intelligente. Hanno lavorato ancora meno, ancora peggio. Tanti di loro si sono fatti delle vere e proprie ferie a casa", ha accusato Rampini, che le problematiche italiane le vive solo indirettamente, risiedendo negli Stati Uniti. Cosa che non gli impedisce comunque di valutare sulla base dei racconti di alcuni conoscenti. "Guardate, io non vivo in Italia, però ho raccolto le lamentele, i pianti, le urla di decine di amici che sto incontrando in Italia per il livello vergognoso a cui è precipitata l'improduttività della pubblica amministrazione. Compresa ovviamente l'Inps, ma anche l'Agenzia delle entrate. Cioè il lockdown è diventato un alibi per un esercito di lazzaroni. A loro lo stipendio non glielo nega mai nessuno. Mentre ci sono milioni di italiani che in questo momento vivono in un'incertezza tragica sul loro futuro e sul loro tenore di vita, quelli lì quando se ne stanno a casa e non fanno un beato niente lo stipendio lo incassano. Quindi", conclude il giornalista, "giusto quello che dice Cottarelli, ovvero cacciare il presidente dell'Inps che non mantiene le promesse, ma poi bisogna fare pulizia di tutti i dirigenti e quadri che non sono capaci di far lavorare i loro collaboratori, è una vergogna italiana".

Tra le varie reazioni all'attacco andato in onda su Retequattro anche quello della Cgil. "Sono inaccettabili ed assolutamente pretestuosi gli attacchi che lunedì sera nel corso della trasmissione “Stasera Italia “sono stati rivolti da Carlo Cottarelli e dal giornalista Federico Rampini nei confronti dei lavoratori pubblici in smart working durante la pandemia", ha dichiarato il segretario generale Annamaria Furlan su Facebook.

"La stragrande maggioranza dei lavoratori pubblici ha svolto il proprio lavoro durante i mesi piu’ duri e drammatici della pandemia in maniera seria e responsabile. E non ci riferiamo solo al comportamento prezioso ed eroico di tutti i lavoratori della sanita’ pubblica , ma anche a quelli degli enti come l’Inps, dei ministeri, della scuola, delle regioni, degli enti locali, dei vigili del fuoco e di tutti i corpi dello stato che spesso utilizzando propri mezzi telematici, hanno assicurato servizi indispensabili ai cittadini.

Non fa onore a Cottarelli ed a un giornalista come Rampini", ha chiuso la Furlan, "fare ricorso alla demagogia ed a vecchi luoghi comuni , come quello dei fannulloni , per attaccare milioni di dipendenti pubblici".

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