Si fa sempre più lunga l'attesa per quei cittadini italiani che ancora aspettano la cassa integrazione. Fra promesse non mantenute - a inizio giugno il presidente dell'Inps Pasquale Tridico aveva assicurato che entro il 12 di quello stesso mese tutti gli arretrati sarebbero stati pagati - e proposte infelici, come ad esempio quella del direttore centrale di organizzazione e comunicazione Rocco Lauria, che ha chiesto ai dipententi dell'ente di previdenza sociale di scattarsi dei selfie sul posto di lavoro, per dimostrare il costante servizio garantito al Paese, alla fine sono i numeri a parlare.
Secondo quanto riportato da "La Verità", in data 29 giugno ancora 322.000 persone attendevano ancora di essere pagate, pur avendo comunque già ottenuto il denaro relativo al mese di marzo, come dichiarato dall'Inps. A questo gruppo si aggiungono altri 132 mila individui che ad oggi non hanno ricevuto neppure un assegno ( 115 mila hanno fatto richiesta della Cig a giugno, 17 mila attendono l'assegno da marzo).
Un'attesa gravissima. Costrette a restare a casa durante il periodo di emergenza sanitaria dichiarato dal governo, moltissime persone non hanno potuto lavorare. Alcuni hanno comunque trovato il modo di sopravvivere, altri, invece, sono disperati. Una situazione ormai pronta ad esplodere, che ha portato il premier Giuseppe Conte, preoccupato per il malcontento ed il calo di fiducia degli italiani nell'esecutivo, a convocare a Palazzo Chigi il presidente dell'Inps.
Un incontro, avvenuto la settimana scorsa, che non sembra aver sortito alcun effetto, malgrado il duro richiamo del presidente del Consiglio. Per molti italiani, infatti, la cassa integrazione continua a non arrivare.
Il pasticcio è evidente, e sotto gli occhi di tutti. Non si può imputare l'intera la colpa alla sola burocrazia, per quanto questa manifesti dannose lungaggini ed appartenga a quello che lo stesso Tridico ha definito come un "sistema malato".
Al momento si parla di 17 mila persone in attesa dell'assegno di marzo. In realtà, però, la realtà dei fatti potrebbe essere addirittura più drammatica. "Al 29 giugno per la cassa integrazione in deroga sono pervenute 662.072 domande, ciascuna delle quali riguarda più soggetti. Ne sono state definite 618.443. Ne mancano quindi 44.000, che equivalgono a diverse centinaia di migliaia di lavoratori", ha dichiarato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.
Arranca anche il fondo d'integrazione salariale (Fis), con 12 mila domande ancora da esaminare. 20 mila, invece, le pratiche del Fis diretto che devono essere visionate.
Impugnando i dati ufficiali, Gasparri chiede ora le dimissioni di Pasquale Tridico e annuncia una manifestazione:"Al 29 giugno ci sono più di 800.000 lavoratori che non hanno preso un euro. Tridico ha mentito. Sta ancora al suo posto. Va cacciato".
Durissimo anche il commento di Claudio Durigon (Lega), che promette una nuova convocazione del presidente dell'Inps in Parlamento. "È già stato in Aula a portare dati non certo trasparenti", ha dichiarato senza mezzi termini, come riportato da "La Verità". "Nel frattempo vorremmo che anche la titolare del dicastero del Lavoro, Nunzia Catalfo, rispondesse alla nostra interrogazione".
Oltre ai rappresentanti dell'opposizione, anche Italia Viva potrebbero lanciare un'offensiva.
A fine luglio, infatti, si voterà lo scostamento di bilancio, ed il rischio è che possa esplodere una vera e propria bomba. I renziani hanno riconosciuto gli errori di Tridico, e si aspettano ora una veloce risoluzione dei problemi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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