Cronache

Ravenna, la violenza della baby gang: volontario pestato e rapinato

Sul giovane si sono accaniti in quattro, ma solo tre dei ragazzini, di età compresa tra 14 e 17 anni, sono stati fermati dai carabinieri: attendono il giudizio direttissimo presso il tribunale per minori di Bologna

Ravenna, la violenza della baby gang: volontario pestato e rapinato

È stato accerchiato, buttato giù dalla bicicletta, pestato, colpito con un bastone e minacciato con una bottiglia frammentaria, il giovane volontario dell'Auser di Ravenna finito in ospedale a causa delle numerose lesioni riportate e quindi dimesso con 25 giorni di prognosi.

I protagonisti della violenza, perpetrata ai suoi danni per portare a compimento il furto di uno zaino e di un cellulare, sono tutti minorenni: tre ragazzini tra i 14 ed i 17 anni sono stati fermati ed attendono l'udienza di convalida presso il tribunale per minori di Bologna, mentre il quarto complice, riuscito a far perdere le tracce, è tuttora ricercato.

L'increscioso episodio si è verificato durante il pomeriggio dello scorso lunedì 6 aprile. La vittima, un 23enne di Ravenna che aveva appena concluso il suo operato da volontario consegnando spesa e medicinali a domicilio a persone anziane, stava facendo ritorno verso casa. Si trovava lungo la pista ciclabile nei pressi del parco Teodorico, quando tre membri della baby gang lo hanno avvicinato con una banale scusa. Dopo essere riusciti a fermare la sua corsa, i ragazzini gli hanno intimato di consegnar loro tutto il denaro di cui era in possesso. La prima resistenza del 23enne ha scatenato la violenta reazione dei giovani malviventi, che lo hanno fatto cadere dalla bici e si sono accaniti come delle furie contro di lui. Forti calci al corpo ed alla testa per fiaccare le difese del volontario, che cercava in ogni modo di difendersi. Uno del gruppo, che sorseggiava del vino, ha mandato in frantumi la bottiglia da cui stava bevendo per ricavare un'estremità affilata da rivolgere minacciosamente contro la vittima e convincerla a cedere una volta per tutte. Tra l'altro, nel farlo, lo stesso adolescente è rimasto ferito e sanguinava copiosamente dalla mano.

Col tagliente puntato al collo ed il sangue del ragazzino addosso, il 23enne si è visto costretto a collaborare, ma questo non gli ha evitato una seconda ondata di botte. Anche una volta entrati in possesso degli oggetti desiderati, i ragazzini hanno continuato ad infierire sul 23enne, colpito più volte alla testa anche con un tronco raccattato da uno degli aggressori. A dar manforte a questi ultimi un quarto membro, che si è aggiunto al pestaggio colpendo il giovane ravennate a terra con calci e pugni. "Hai problemi coi miei amici?", avrebbe detto l'ultimo aggressore con spocchia prima di rincarare la dose, come riportato da "Corriere Romagna".

Grazie all'arrivo di un passante in giro per portare a spasso il cane in suo supporto, il 23enne si è potuto liberare degli aggressori, che si sono dati alla fuga. Pronta la sua reazione, nonostante il dolore e lo choc, dato che si è messo alle loro calcagna per recuperare il maltolto. Nella corsa, uno dei ragazzini si è liberato del telefono cellulare del ragazzo, scagliandolo sull'erba e permettendo quindi alla vittima di contattare il 112. Seguendoli a distanza, il giovane è riuscito a mantenere il contatto telefonico coi carabinieri di Ravenna ed a fornire loro preziose indicazioni per catturarli in via Argirocastro. Tutti meno uno, riuscito a fuggire nei campi.

Fermati e condotti in caserma, due dei tre responsabili sono risultati tra l'altro pregiudicati, per reati contro il patrimonio e contro la persona; addirittura si fa riferimento ad una violenza sessuale di gruppo.

A causa di un trauma cranico e numerose lesioni ed ecchimosi, il 23enne è finito in ospedale con 25 giorni di prognosi, mentre 3 dei suoi 4 aggressori saranno trattenuti nel carcere minorile di Bologna fino al giudizio direttissimo: l'accusa è quella di rapina aggravata e lesioni personali aggravate.

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