Non siamo un Paese che ha paura. Non l'abbiamo mai avuta e ci riscopriamo Nazione proprio davanti alle difficoltà. Il Coronavirus è arrivato, ha provato a cambiare le nostre vite, ma dopo qualche giorno di smarrirmento, l'Italia profonda, quella vera, ha deciso di rimboccarsi le maniche e di dar voce alla sua "reazione creativa". In questo nostro speciale, "Reazione creativa al Coronavirus" , ci siamo presi il compito di dar voce all'Italia produttiva, quella che non resta a guardare, quella che mette da parte la paura e affronta uno scenario inedito come quello che ci sta coinvolgendo in questi giorni e in queste settimane. Farmacisti che producono il gel igienizzante per regalarlo a chi, in preda alla psicosi, non lo trova nei supermercati, produttori di vino che incitano i dipendenti ad affollare i ristoranti la sera o insegnanti che hanno scoperto le lezioni online tra chat e videochiamate.
IlGiornale.it ha deciso, con una presa di posizione chiara e forte, di raccontare il Paese, questo Paese che sa ritrovarsi e darsi una mano (nei tempi dell'egoismo) con discrezione, senza fare rumore. E proprio senza far rumore a volte appare un sorriso. Un sorriso strappato ad esempio sui social che in queste ore sono letteralmente sommersi da "meme" o "vignette" ironiche che cambiano il normale mood della paura. C'è anche Morgan che con mascherina sul viso canta all'Ariston le "brutte infezioni" al Bugo di turno.
Tra queste storie che vi racconteremo e che già vi abbiamo raccontato, c'è un parroco, don Gabriele Bernardelli che qualche giorno fa, alle 11 del mattino, nella sua Castiglione d'Adda, in pieno isolamento, ha deciso di pronunciare quell'"andate in pace" che è suonato come un conforto in mezzo alla tempesta. Da solo è uscito sul sagrato della chiesa dell'Assunta per mandare il suo messaggio ad un Paese deserto che vive chiuso in casa. Parole semplici e gesti silenziosi che cancellano di colpo i volti con le mascherine e quegli assalti ai supermarket per far scorte nel nome di una paura finora sconosciuta. La "reazione creativa" è anche una barriera alle fake news, alle dicerie dei social che in queste ore accompagnano il dibattito e il racconto sui media del Coronavirus. IlGiornale.it appartiene a quella parte del Paese che non cucirà addosso la paura. Vogliamo stare vicino all'Italia degli imprenditori, delle aziende, delle scuole, delle farmacie, delle mamme e dei papà che giorno dopo giorno danno un esempio forte: combattere la psicosi che sfocia nel terrore di uscire di casa, anche solo per andare a lavoro. Il nostro lavoro adesso ha un obiettivo più chiaro: spiegare e raccontare il coraggio "normale" degli eroi quotidiani. Voi.
I nostri lettori. Aiutateci in questa sfida che chiude le porte alla paura. Raccontatevi e raccontateci chi siete e cosa fate davvero per far ripartire un Paese che, ad essere sinceri, non si è mai fermato. E mai lo farà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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