Le recidive nell'ictus rappresentano il 5-8 per cento

Anche a distanza di tempo, l'ictus può produrre danni. Ogni anno in Italia si registrano circa 200mila nuovi casi e ben il 5-8 per cento dei pazienti colpiti da questa lesione, sviluppa una recidiva, nel primo anno dopo l'evento. Ma non solo. Spesso le complicanze si manifestano in modo subdolo e con un certo ritardo, rispetto all'episodio acuto. Dolori, spasticità, incontinenza, limiti nella motilità, compromissione delle capacità cognitive, possono minare progressivamente, recupero e qualità di vita, di chi ne è vittima. Superato l'episodio critico, una volta concluso il percorso di riabilitazione in ospedale, la fase che segue è altrettanto delicata. Occorre prevenire per ridurre il rischio di complicanze, come la spasticità o di incorrere in un ictus secondario (recidive). In questo senso, prova a dare una risposta la Regione Lazio, all'avanguardia, con la messa a punto di un Pacchetto ambulatoriale complesso (Pac): uno strumento basato su una serie organica di interventi di tipo multidisciplinare e multiprofessionale, utili per la tempestiva presa in carico del paziente colpito da ictus, da parte dello specialista. «L'80 per cento degli ictus potrebbe essere evitato, con una corretta prevenzione», afferma Paolo Binelli, presidente dell'associazione per la lotta all'ictus cerebrale, A.L.I.Ce. Italia onlus. «Il nuovo modello organizzativo della Regione Lazio, potrà aiutare molto nel contrastare l'insorgenza delle recidive. Fino ad oggi, dopo un episodio di ictus, il paziente veniva preso in carico dall'Asl, ma non più da chi lo aveva seguito nella fase acuta. Con il Pac il cerchio si chiude, perché lo strumento permette all'Asl di dialogare con i medici dell'ospedale della prima fase, nel momento in cui il paziente dovrà intraprendere un percorso di cura riabilitativo. É importante estendere questo metodo anche alle altre Regioni». L'impatto del nuovo approccio organizzativo, si ripercuote anche a livello di contenimento dei costi diretti e indiretti, a carico del Sistema sanitario.

«Non è un caso, le novità introdotte nella nostra Regione, sono innovazioni figlie di una visione nuova», sottolinea Nicola Zingaretti, presidente della Giunta Regionale del Lazio. «Attraverso l'innovazione si è più vicini alle persone».

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