È tornato, per rimanere, più sprezzante di prima. Matteo Renzi cambia i piani, non i toni e l'obiettivo, che è riprendere il potere con qualsiasi mezzo e trucco. E vendicarsi dello smacco dentro e fuori il partito. Il suo discorso di ieri all'assemblea del Pd non lascia spazio a dubbi: l'ex premier si tiene stretta la poltrona di segretario che aveva giurato di mettere ai voti, dopo la batosta referendaria, con primarie e congresso anticipati. Tutto annullato, rimangiato. Si andrà a votare per le politiche il prima possibile e il premier Gentiloni, presente in sala, deve farsene una ragione: il suo governo, nella mente del predecessore, ha le settimane contate.
Quella di Renzi è una corsa contro il tempo perché le trappole sono in agguato. Per accelerare mette sul tavolo una proposta di legge elettorale, il Mattarellum. L'impianto prende il nome dall'attuale presidente della Repubblica che lo inventò nel 1993. Rimase in vigore fino al 2005 e insediò tre legislature. Si tratta di un sistema misto tra maggioritario (75 per cento) e proporzionale (restante 25) senza premio di maggioranza.
Il Mattarellum, in teoria, avvantaggia i partiti radicati sul territorio a scapito del voto di bandiera e permette aggregazioni parlamentari che garantiscano governabilità. Vuole dire che Renzi non è più così sicuro di vincere, fino a pochi mesi fa avremmo detto stravincere, elezioni secche, quelle per intenderci da «dentro o fuori» come prevedeva l'Italicum, la legge oggi in vigore da lui voluta e imposta a colpi di fiducia. Così si arrocca dietro al Mattarellum pensando di dare un colpo al cerchio (i grillini) e uno alla botte (Forza Italia).
Siamo solo all'inizio, una cosa è il Mattarellum (già discutibile di suo, tanto vero che l'hanno abolito) altro sarà vendere il Renzellum.
Perché la storia delle riforme di Renzi - da quella del Senato a quella elettorale, più in
generale al patto del Nazareno - insegna che l'uomo parte in un modo e poi, con la forza e l'inganno, arriva in un altro. Il problema di Renzi non è aver perso le elezioni, cosa che capita, ma che non gli crede più nessuno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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