Ricucci: "Io non ho picchiato la mia compagna, lei è folle"

L'immobiliarista replica a Patrizia Bonetti: "Tra noi è finita da più di due mesi, cerca solo di finire sui giornali"

Ricucci: "Io non ho picchiato la mia compagna, lei è folle"

Dopo le accuse di Patrizia Bonetti a Ricucci, l'immobiliarista si difenda e nega di aver mai usato violenza sulla sua compagna: " E' tutto falso. Usa il mio nome per finire sui giornali. La denuncio per calunnia. Mio figlio l'ha soccorsa, dovrebbe ringraziarci. Sono stupefatto". E ancora: "Nessuna aggressione, non ho mai fatto del male a nessuno nella mia vita. Intorno alle 4 ho provato a chiamare mio figlio ma il suo cellulare era spento perché scarico. Abito molto vicino a via Boncompagni così sono andato di persona. Quando ho suonato al campanello lei si è affacciata con una birra in una mano e la sigaretta nell'altra. Non aveva lividi né altro, come Edoardo stesso ha confermato. Se avesse avuto il volto tumefatto, come scrivono alcuni giornali, credo che difficilmente l'avrei vista alla finestra mentre fumava e beveva. Ha inveito contro di me, poi mio figlio è sceso e siamo tornati a casa. Non sono mai neppure salito per le scale".

Poi racconta la sua versione: "Verso le 2.30 alcuni amici, che erano a cena con noi, hanno trovato Patrizia, ubriaca, distesa su un divanetto di un piano-bar del centro. Sapevano che Edoardo era ancora in giro e che era in automobile. Così lo hanno chiamato e gli hanno chiesto di accompagnarla in macchina a casa di un conoscente, in via Boncompagni, dove avrebbe potuto passare la notte. E così ha fatto. L'ha aiutata in un momento di forte difficoltà. Lei vive a Bologna, a Roma non aveva dove andare e non aveva prenotato alcun albergo".

Infine dichiara di voler denunciare la donna: "Quando lunedì ho letto i giornali sono rimasto senza parole. Era ubriaca, mio figlio l'ha soccorsa, le abbiamo trovato un posto dove dormire e lei racconta tutto questo. E' malata di protagonismo. E' gravissimo ciò che racconta, la denuncio per calunnia".

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