Cronache

Rifiuta le cure e la supplica del figlio: muore no vax di 48 anni

Un uomo di 48 anni no vax rifiuta le cure e firma per non farsi intubare nonostante le condizioni disperate: non è servita a nulla neanche la videochiamata in lacrime di uno dei cinque figli

Rifiuta le cure e la supplica del figlio: muore no vax di 48 anni

Non ha ascoltato nessuno, nemmeno uno dei cinque figli che aveva provato, fino all'ultimo e in videochiamata, a convincerlo a farsi curare dai medici: muore così Alessandro Mores, agente di commercio no vax di 48 anni in un letto dell'ospedale San Bortolo di Vicenza.

Cosa è successo

Originario di San Michele al Tagliamento (Venezia), ha cominciato a stare male circa 15 giorni fa ma le sue condizioni di salute si sono aggravate seriamente soltanto negli ultimi giorni quando ha iniziato ad avere problemi respiratori. Il più grande dei figli, 21 anni, ha chiamato il 118 per richiedere l'urgente intervento di un'ambulanza che lo ha portato in ospedale. Purtroppo, però, nemmeno di fronte all'evidenza di aver contratto il Covid-19 l'uomo ha voluto cedere alle cure del personale sanitario. "Tanto guarisco lo stesso", avrebbe detto ai medici che dovevano intubarlo per consentirgli un aiuto nella respirazione mentre si trovava in terapia intensiva. Niente da fare, Mores ha firmato per non essere intubato.

L'ultima videochiamata

A quel punto, disperati, i sanitari hanno parlato con i parenti del 48enne sperando che loro riuscissero nell'opera di convincimento. A quel punto, il figlio più grande lo ha supplicato in lacrime di lasciar fare ai medici ma, purtroppo, non è riuscito a fargli cambiare idea. L'uomo è andato avanti con le sue idee rifiutando ogni intervento medico fino alla fine, anche quando i dottori gli hanno detto che non ce l'avrebbe fatta. Come riporta La Stampa, però, quasi in un punto di morte Mores ha fatto un piccolo passo indietro, un ripensamento: a quel punto, una dottoressa ha chiesto il permesso di provare a rianimarlo quando il suo cuore si fosse fermato: l'uomo ha detto sì ma era già troppo tardi per poter fare qualcosa di concreto e riportarlo in vita. È deceduto in nottata dopo gli inutili tentativi di rianimarlo.

"Mai stato un no vax"

Se è vero che i parenti affermano che non credesse ai vaccini e fosse un no vax convinto, il figlio lo difende a spada tratta. "No, non lo è mai stato. La prova è che noi figli siamo tutti vaccinati. Mio padre era un agente di commercio, vendeva alimenti a bar, ristoranti, hotel. Lui ha patito pesantemente il periodo della pandemia. Prima gli hanno impedito di lavorare, poi hanno chiuso i locali, poi l'hanno risarcito tardi e male. Aveva perso la fiducia nelle istituzioni, si era convinto che stessero tutelando qualche interesse occulto", ha affermato a Repubblica il figlio Niccolò, che racconta i momenti drammatici in cui, tramite il cellulare, cercava di convincere il padre a cedere alle cure.

"Mi hanno telefonato dal reparto verso le 23, dicendo che rifiutava di essere intubato. Allora mi sono giocato l'ultima carta, l'ho implorato. Ho pianto davanti a lui. Con me c'erano due dei miei fratelli. Lui continuava a dire: ci sentiamo dopo. Come per tagliare la conversazione. Poi alle 3 di notte mi hanno comunicato che era morto". Niccolò lo difende, sempre e comunque, sottolineando come il padre non fosse né un ignorante né un egosita. "È stato a lui ad insegnarci il valore del sacrificio sul lavoro, del rispetto per il prossimo, soprattutto per i più deboli.

Ce l'hanno invidiato in tanti, il mio papà".

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