Rifugiati, Ocse: "Italia è stata lasciata sola"
20 Giugno 2018 - 15:35L'Italia, secondo il rapporto Ocse presentato oggi, è il terzo Paese dell'area Ocse per numero di richieste d'asilo ricevute e l'ottavo per numero di arrivi
L'Italia "ha ricevuto centinaia di migliaia di rifugiati senza aver ricevuto dai suoi colleghi, dai vicini dell'Ue, l'appoggio necessario corrispondente allo sforzo che il Paese sta facendo a nome di tutti". A dirlo non è Matteo Salvini ma il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria che, oggi a Parigi, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, ha presentato l'International Migration Outlook. Gli ha fatto eco Stefano Scarpetta, direttore Ocse per le questioni del Lavoro e degli Affari sociali, che ha sottolineato come "quello che sta succedendo mostra che l'Italia sia un po’ sola".
(126.550), dietro agli Stati Uniti (330mila) e alla Germania (198.000). Mentre negli States c'è stato un incremento delle domande d'asilo del 26%, in Germania si è registrata una riduzione del 73%, rispetto al 2016 quando, colpa della crisi siriana, le richieste furono ben 722mila. Nel nostro Paese, invece, rispetto a due anni fa, c'è stato un aumento del 4% di richiedenti asilo, provenienti principalmente da Nigeria (18%), Bangladesh (10%) e Pakistan (7,5%). Dietro l'Italia vi sono la Turchia con 124mila richiedenti asilo (+59%) e la Francia con 91.000 (+19%). Ma nel 2107 per la prima volta dal 2011 il numero dei migranti nell'area Ocse è sceso del 5% a poco più di 5 milioni di persone. "La flessione - spiega l'Ocse in uno studio - è legata alla riduzione del numero dei rifugiati principalmente in Germania, mentre le altre categorie di migranti sono rimasti per lo più stabili. I richiedenti asilo, dopo due anni record, sono diminuiti del 25% a 1,23 milioni di persone, provenienti principalmente da Afghanistan, Siria e Iraq". Per quanto riguarda l'Italia gli sbarchi, per effetto dell'accordo con la Libia, sono calati del 34% rispetto al 2016 e del 22% rispetto al 2015 e, in termini assoluti, si tratta di 119mila unità. Nel 2016, il flusso dei migranti permanenti in Italia è calato del 4% a 212mila e l'Italia si posizione all'ottavo posto nell'Ocse come Paese di arrivo.
Angel Gurria, poi, è intervenuto sulla questione dei rom definendola "una sfida per tutti i Paesi in cui queste popolazioni sono presenti, l'Italia, ma anche altri Stati come Romania, Repubblica ceca, Slovacchia, i Paesi d'Europa centrale...". "C'è molto da lavorare - ha aggiunto - per meglio integrarli. Bisogna fare in modo che, soprattutto per quanto riguarda le future generazioni, quelli cioè che oggi sono bambini o ragazzi, siano maggiormente integrati in società, e questo a loro beneficio. È oggettivo. Se il censimento dei Rom non punta invece al loro beneficio, ma verrà effettuato per altri motivi, allora ci preoccupiamo.
Spero che l'obiettivo sia di meglio includerli nella società".