Coronavirus

Rimini, straniero sfonda posto di blocco e ferisce 3 militari

"Sono positivo", gridava il brasiliano ai militari che tentavano di bloccarlo. In effetti è giunto in ospedale con 38 e mezzo di febbre, pertanto ora sono stati attivati tutti i protocolli anti contagio sia nei suoi confronti che in quelli delle persone con lui entrate in contatto

Rimini, straniero sfonda posto di blocco e ferisce 3 militari

Ha sfondato un posto di blocco, approntato dai carabinieri sulla Strada statale 16 all'altezza di Cattolica (provincia di Rimini) per effettuare dei controlli in funzione anti Covid-19, fuggendo e dando vita a un inseguimento a folle velocità durante il quale ha danneggiato ben due "gazzelle". Non pago, una volta fermato, si è reso protagonista di una furiosa aggressione nei confronti degli uomini dell'Arma che cercavano di farlo uscire dalla sua autovettura, rompendo il naso ad uno di essi con una gomitata e ferendone altri due.

Il responsabile della mattinata di follia di ieri, giovedì 2 aprile, è un brasiliano di 32 anni residente a Santarcangelo di Romagna (Rimini), che si trovava in compagnia di una donna, risultata poi essere sua madre, all'interno della Smart bianca con cui ha forzato il posto di blocco.

Tutto ha avuto inizio poco dopo le ore 11:00, quando il 32enne ha volutamente ignorato la paletta e l'alt imposto da una pattuglia di carabinieri del Varco n°1, approntato lungo la Ss16 all'altezza di Cattolica. Invece di decelerare ed arrestare la sua corsa, lo straniero ha dato gas, allontanandosi rapidamente dal luogo. Immediato l'allarme lanciato dai militari del nucleo operativo radiomobile di Riccione alle altre pattuglie nelle vicinanze, così come l'inseguimento a tutta velocità.

Sono due in tutto le gazzelle danneggiate dal fuggitivo durante quelle fasi concitate, con gli uomini dell'Arma che riescono a sbarrargli la strada e ad impedirgli di andare oltre sulla Riccione-Tavoleto, grossomodo all'altezza di Cella, frazione di Misano Adriatico (Rimini).

Stando a quanto riportato dalla stampa locale, inizialmente il 32enne si è barricato all'interno della Smart, ignorando i ripetuti richiami da parte dei militari che gli intimavano di abbandonare l'abitacolo. "Ho il Coronavirus, sono positivo" gridava il brasiliano agli uomini dell'Arma che cercavano forzatamente di farlo uscire dall'auto, andando incontro alla sua feroce resistenza.

Nel frattempo sul posto sopraggiungevano altre due gazzelle, ma neppure la netta inferiorità numerica riusciva a ricondurre il facinoroso a più miti consigli. Continuando ad urlare di essere contagioso, infatti, il 32enne ha tentato in ogni modo di liberarsi dalla presa dei carabinieri, colpendone uno in pieno volto con una gomitata e ferendone altri due con pugni e calci. La furia incontrollabile non è stata placata neppure a seguito dell'utilizzo dello spray urticante, dato che sono stati necessari ben 8 carabinieri in tutto per avere alla fine la meglio su di lui.

Lo straniero, dichiarato in arresto con l'accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, non ha visto tuttavia applicata alcuna misura cautelare nei suoi confronti, proprio a causa delle condizioni di salute, da valutare con grande attenzione nelle prossime ore. Trasportato in ambulanza all'ospedale Ceccarini di Riccione, infatti, aveva una temperatura corporea di 38 gradi e mezzo: si attende ora l'esito del tampone faringeo per verificare le sue reali condizioni di salute. Medicati ed assistiti anche i militari rimasti feriti nella violenta colluttazione. Gli accertamenti medici coinvolgeranno ovviamente anche tutti coloro che sono entrati in contatto col brasiliano.

Compresa, pertanto, anche la madre dello stesso che ha riferito di problemi psichici da cui il 32enne sarebbe afflitto.

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