La rinascita di Porto Torres passa dalle fonti rinnovabili

La rinascita di Porto Torres passa dalle fonti rinnovabili

Nel maggio 2011 è stato sottoscritto il «Protocollo di intesa per la Chimica Verde a Porto Torres» tra governo, istituzioni sarde, sindacati, Novamont ed Eni (con le sue controllate Versalis, Syndial ed Enipower) attraverso il quale si è dato avvio a un grande progetto di riqualificazione del sito industriale di Porto Torres, finalizzato a realizzare un sistema produttivo altamente innovativo e fortemente integrato con il territorio. Nasce così Matrìca, joint venture paritetica tra Versalis (Eni) e Novamont.

I primi impianti hanno finora assorbito un investimento di circa 180 milioni di euro. Le attività di cantiere hanno registrato una presenza media giornaliera di 400 lavoratori (circa 36 aziende dell'indotto), con picchi fino a oltre 700. Oggi lavorano in Matrìca circa 140 dipendenti.

I primi prodotti, da fonte rinnovabile e a marchio Matrìca, troveranno applicazione nelle bio-plastiche, nei bio-lubrificanti (oli idraulici e oli motore), negli additivi per gomme e polimeri (oli estensori e plastificanti), oltre che nell'agricoltura e nel personal care.

Matrìca ha avviato già dal 2012 un Centro di Ricerca, che include un laboratorio di analisi e 7 impianti pilota, e si sviluppa complessivamente su un'area di oltre 3.500 metri quadri.

Gli impianti pilota sono un elemento fortemente qualificante del centro di ricerca, in grado di continuare lo sviluppo di processo delle nuove tecnologie implementate e lo sviluppo di prodotti sempre più avanzati, nonché produrre campioni per i test di mercato. Fondamentale è inoltre il loro ruolo per lo scale-up delle diverse fasi del processo.

Il progetto prevede anche la sperimentazione, a cura di Novamont, di colture agricole locali che possano essere idonee ad alimentare gli impianti di Matrìca: ad oggi sono 400 gli ettari coltivati a cardo, pianta autoctona sarda. Sono inoltre in corso sperimentazioni, su piccole estensioni, con altre arido-colture oleaginose di potenziale interesse industriale.

Il progetto Matrìca ha ottenuto di recente un finanziamento pari a 70 milioni di euro con la durata di 12 anni da parte della Banca Europea per gli Investimenti, in considerazione dell'alta innovazione, della sostenibilità ambientale e dell'impatto sul territorio del progetto. I prodotti rinnovabili Matrìca nascono da una tecnologia proprietaria, innovativa e tutta italiana, di trasformazione degli oli vegetali. Attraverso un processo di scissione ossidativa a basso impatto ambientale, gli oli vegetali vengono trasformati in acidi mono e dicarbossilici di elevato interesse in numerosi settori applicativi.

Gli acidi di maggior interesse, per proprietà e potenziali applicazioni, sono l'acido azelaico - un'eccellente base per plastificanti speciali e per esteri per il settore dei lubrificanti che applicazione anche nei prodotti per la cura della persona ed in campo farmaceutico - e l'acido pelargonico, unico erbicida di origine naturale a spettro totale ideale in campo cosmetico, nella cura della persona, nel campo della detergenza,delle fragranze per alimenti e per la sintesi dei bio-lubrificanti.

All'acido azelaico e acido pelargonico si aggiunge una miscela di acidi per un lubrificante ad elevatissime prestazioni in grado di mantenere un'eccellente fluidità alle temperature più estreme, condizione indispensabile per applicazioni in particolari settori industriali ed in campo aeronautico.

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